Incubo carovane nomadi. E gli imprenditori scappano

Strada occupata dai camper e razzie nei capannoni Il valore degli immobili crolla: proprietari disperati

Incubo carovane nomadi. E gli imprenditori scappano

Razzie nei capannoni, traffici strani e occupazioni abusive. Via Pestagalli e via Medici del Vascello sono prigioniere del degrado, dell'illegalità denunciata da chi tutti i giorni la patisce. Una terra di nessuno abbandonata a se stessa e scollegata dal resto della città. Alcune attività sono state costrette a chiudere, altre stringono i denti e resistono miracolosamente. Ma gli eventuali investitori staranno alla larga finché le condizioni di illegalità restano queste. Imprenditori e proprietari immobiliari sono disperati, infuriati, lavorano a un esposto e lanciano un appello. Per ora ha risposto il municipio 4. Il presidente Paolo Bassi, il presidente del Consiglio Oscar Strano e l'assessore Marco Rondini hanno incontrato gli imprenditori con sede nell'area: «Tutti, giustamente, esausti del degrado dell'area con il loro campeggiare - spiega Strano - Le intrusioni nei capannoni sono all'ordine del giorno, come i furti nelle automobili dei dipendenti. L'area soffre dell'isolamento infrastrutturale che è causa di grossi problemi per le attività». Il circolo vizioso di degrado e chiusure si è innescato. Ci sono capannoni che hanno lavorato per oltre 50 anni e ora sono inutilizzati. «Un camion che consegna materiali non entra nemmeno più nella via - spiega Strano - perché non passa oppure rischia di investire qualcuno». La tacita «tolleranza» prosegue, ma la pazienza è finita. «Nascerà un comitato, fondato dagli imprenditori, ma aperto a tutti coloro che vorranno impegnarsi su questi fronti» annuncia Strano, citando contrasto all'illegalità, valorizzazione urbanistica e dialogo per ipotizzare altri scenari.

Le vie sono inserite in quella che probabilmente è l'area più critica di Milano. Si parte dalle Case Bianche di via Salomone, si passa dalla scuola occupata in via Zama, dal campo abusivo di via Bonfadini, poi inizia la serie degli immobili di dismessi fino alla famigerata situazione di Rogoredo col suo bosco della droga.

In via Pestagalli tre giorni fa è stato convocato un presidio con i consiglieri di maggioranza. Ecco cosa ha visto Rosa Pozzani, vicepresidente del Consiglio: «Rifiuti ovunque, galline che scorrazzano tra i rifiuti e fili per il bucato tirati in mezzo alla via». «È una terra di nessuno - spiega un imprenditore - non c'è alcuna autorità, vige un'assoluta inerzia, adesso aumentata». C'è chi paga una vigilanza solo per evitare che il suo capannone venga usato per i rave party, o magari smantellato. «Tutto ciò sta succedendo da almeno sei anni - prosegue - e ultimamente si è acuito, nell'ultimo anno soprattutto. Questi nomadi si accampano in misura sempre maggiore e stanno sempre di più. Qualcuno, fra quelli che occupano palazzi, entra e ruba cavi di rame, altri banchettano, lasciano rifiuti di ogni genere, noi abbiamo subìto il furto di 150 metri di rame che collegavano la cabina elettrica, e ultimamente anche i cavi di messa a terra, anche dell'illuminazione esterna. A febbraio ho trovato un personaggio che soggiornava lì.

L'immobile non è più utilizzato, altri sono custoditi ma la gran parte sono depredati e usati abusivamente, non si sa bene se per soggiorni o per traffici vari. Questa situazione si è aggravata da quando sono iniziati gli abbandoni. È mancato il recupero di quest'area ed è mancata la volontà di rendere vivo e collegato al resto della città questo angolo di periferia».

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