Lega, il cuore lombardo batte per l'autonomia: "Il sogno ora più vicino"

Federalismo, sicurezza, solidarietà milanese Nella base, battaglie storiche e nuove priorità

Lega, il cuore lombardo batte per l'autonomia: "Il sogno ora più vicino"

Il cuore lombardo della Lega batte per l'autonomia. La vede ancora come «un sogno», finalmente a portata di mano. È mercoledì e gli storici militanti e dirigenti della Lega lombarda si riuniscono in un ristorante ai piedi del Pirellone, col governatore Attilio Fontana premiato come «uomo dell'anno» da «Terre Ambrosiane», l'associazione presieduta da Luca Ceresa e animata da Max Bastoni, consigliere comunale e regionale di Milano. Ed è un tuffo negli umori leghisti, che ora tengono insieme le battaglie storiche e le parole d'ordine dell'era Salvini. «Terre Ambrosiane» è un'associazione «nata sulla spinta di una necessità identitaria e valoriale condivisa», per «salvaguardare e promuovere la cultura ambrosiana». Nome e obiettivo evocativi, così come il premio, dedicato al vicepresidente Mauro Magna, scomparso ad aprile. Il riconoscimento è stato pensato per «mantenere vivo lo spirito lombardo-ambrosiano di supporto ai cittadini più deboli». Puro orgoglio ambrosiano insomma, autonomia e vocazione sociale. L'associazione all'unanimità ha deciso di assegnare la prima edizione del premio al presidente della Regione, con la motivazione che «già nei primi mesi del suo mandato ha imposto una radicale implementazione delle politiche di supporto ai meno fortunati, basti pensare alle politiche di supporto abitativo per gli anziani o all'incremento della dotazione per le iniziative in favore delle disabilità».

Il Carroccio oggi è il partito più antico in Italia, ma anche quello che è più repentinamente cambiato. Nei sondaggi viene dato intorno al 30% e oggi ha sviluppato quegli embrioni che nella Lega lombarda erano presenti fin dall'inizio: l'anima conservatrice sui valori si è sposata con quella solidaristica e l' indomita anima autonomista. Alla serata il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, che parla di autonomia ma molto anche di legittima difesa, l'eurodeputato pavese Angelo Ciocca che ricorda lo scontro con l'Europa, e il piemontese Mario Borghezio, precursore della Lega conservatrice e «dura» sui valori. In sala qualche esponente milanese della nuova destra. Ma per un saluto passa Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia. E con gli azzurri in Regione l'accordo tiene bene, anche se dovrà superare la prova delle imminenti candidature a sindaco in mille Comuni lombardi. Altro discorso a Roma. Dal Pirellone, oltre a Fontana, sono arrivati l'assessore regionale brianzola Martina Cambiaghi e i consiglieri: Roberto Mura di Pavia, Andrea Monti, brianzolo «doc» e Gianmarco Senna, capolista milanese. Ci sono eletti e militanti del Carroccio, ma anche un pezzo del mondo delle professioni e dell'associazionismo ambrosiano. Presentando il governatore e illustrando le ragioni del premio, Bastoni ha citato lo spirito dei lombardi, «gente che lavora, gente che si dà da fare». Evoca la storica battaglia indipendentista e l'attuale partita per l'autonomia, che ha sullo sfondo quei 56 miliardi che ogni anno i lombardi lasciano allo Stato, 56 miliardi di «residuo fiscale», che misurano la differenza fra ciò che si paga in tasse e ciò che si riceve in servizi. «Siamo vicini a realizzare un sogno per il quale ci siamo impegnati per 30 anni - ha detto Fontana - sembra che ora siamo alla conclusione». «Avevo delle preoccupazioni fino e lunedì - ha confidato - ma Salvini ha detto in modo insuperabile che il termine è il 15 febbraio. E se Salvini pone conduzione di questo genere, nessuno nel governo può dire di no».

Riferimento ai 5 Stelle, probabilmente, che sembra stiano facendo resistenze. Ma Fontana non li nomina. Parla di «passaggi tecnici, limature, ritrosie, tentativi di darci meno». Ma conclude riaffermando che «il 15 febbraio sarà il termine in cui potranno dire che siamo vicini al sogno».

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