Luca Testoni
«Per me Milano è una città di spettri personali, di fantasmi e di tram sferraglianti. E sono proprio le vecchie carrozze del tram degli anni 20 che ascolto dal mio appartamento, dopo aver a lungo abitato da turista-viaggiatore in un albergo lì vicino, in corso Buenos Aires. Per quanto abbia ormai maturato una geografia personale del mio quartiere, mi compiaccio del fatto di essere pur sempre a tiro di Stazione... Centrale». Curiosamente, ma non troppo, Vinicio Capossela è il più grande cantautore milanese in circolazione. Sì, è vero, è nato ad Hannover, in Germania, da genitori emigranti di origine irpina, e all'Irpinia e, nello specifico, a Calitri è legatissimo, ma ormai è milanese d'adozione, anche perché è da un quarto di secolo che vive nella metropoli lombarda. Ovvio, quando non è in giro per il mondo a suonare.
A proposito di suonare, stasera (dalle 21) il buon Vinicio porterà sul palco del «Market Sound Festival» di via Lombroso 54 il nuovo tour legato alla sua ultima, ambiziosa (e per certi versi ostica...) fatica discografica, il doppio album «Canzoni della Cupa», e nello specifico al suo primo disco, intitolato «Polvere». Uno spettacolo che, almeno a livello programmatico, ben si sposa con la stagione calda, essendo «il lato esposto al sole, il lato che dissecca, che asciuga al vento; il lato della ristoccia riarsa, su cui il grano è stato mietuto», per dirla con l'estroso cantautore Capossela, tornato al suo lato più morriconiano e western, in perfetto equilibrio tra suoni sognanti e strumenti che sanno di terra come il banjo e il pianoforte a muro.Va da sé, ogni spettacolo di Capossela è stato caratterizzato da una produzione di deciso impianto teatrale e da una connotazione scenica originale. Ed è proprio nel solco di questo percorso artistico, iniziato più di 15 anni fa con gli intrarumori del Novecento di «Canzoni a manovella» che si inserisce lo spettacolo del tour «Polvere» in arrivo all'Ortomercato, descritto non come un semplice concerto, bensì come una rappresentazione del mondo rurale e folcloristico. Vinicio Capossela sarà il primo di una serie di «big» che nelle prossime settimane proveranno a rendere indimenticabile la seconda edizione del festival in programma ai Mercati Generali di via Lombroso, che nel 2015 ha battuto molti record: sei mesi di programmazione, oltre 400 mila presenze, per più di 200 artisti. L'ospite più atteso, manco a dirsi, è Neil Young, in concerto al «Market Sound» il prossimo 18 luglio accompagnato da Promise of the Real, la band di Lukas Nelson, il figlio di Willie Nelson. A 71 anni suonati, il leggendario rocker canadese dimostra la vitalità di un giovane musicista. E il suo live è in linea col personaggio: bando alle celebrazioni, ma un nuovo album da presentare, «Earth», per rendere esplicito la sua fede ambientalista.
E che dire della coppia inglese Chemical Brothers? Il loro spettacolo (22 luglio) continua ad essere un'esperienza di grande coinvolgimento per la capacità degli artisti di spettacolizzare le performance con un'elettronica dai bassi ossessivi e scenografie di straordinario impatto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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