In tempi di spending review anche i giorni di malattia dei dipendenti subiscono tagli. A chiedere una riduzione delle prognosi è l'Inps, in una circolare indirizzata a tutti i medici fiscali e legali. Il motivo? Meno giorni sta a casa un contribuente, più si risparmierà sulla copertura della malattia.
La lettera, alla voce «Visite mediche di controllo» spiega come «migliorare l'economicità delle visite». Tra i vari metodi anche «l'incremento del 3% degli importi recuperati per effetto della riduzione della prognosi». Insomma, in nome del risparmio l'influenza vale qualche giorno di riposo in meno rispetto a un tempo. I medici non ci stanno. Nelle scorse settimane in parecchi hanno scritto e telefonato all'Ordine professionale di riferimento e sulla questione è scoppiato un caso che ha mobilitato anche i sindacati.
«Il medico - denuncia Danilo Mazzacane della Cisl medici - viene ridotto a un mero gestore della spesa e questo non è possibile, oltre che offensivo per chi esercita questa professione».
Parole durissime anche da parte di Roberto Rossi, presidente dell'Ordine dei Medici di Milano e provincia. Dopo aver letto la bizzarra circolare, Rossi, ha impugnato carta e penna ed ha scritto ai vertici dell'Inps e ai suoi colleghi degli altri ordini italiani. Una lettera in cui scrive (in stampatello maiuscolo) che «il medico non può e non deve seguire logiche di carattere economicistico». «Le prognosi - sostiene - non devono essere mai ridotte per rispondere ad un miglioramento dell'economicità e tantomeno per rispondere a un'imposizione verticistica».
Già, perché l'invito a sminuire la malattia del paziente è un ordine che arriva dall'alto e che offende sia chi sta male, sia chi prescrive i giorni di riposo. Insomma, se uno ha la tonsillite o la febbre o qualsiasi altra patologia non può vedersi ridurre il diritto a guarire. E se dovesse avere una ricaduta, chi ne risponderebbe?
«Una circolare del genere - rincara la dose Rossi - è inaccettabile ed è un insulto ai professionisti che fanno il loro lavoro». Va bene tagliare le spese ma l'Ordine invita a «non considerare il risparmio sulle prognosi alla stregua del taglio sulla carta e la cancelleria».
Se l'Inps ha voluto denunciare un'eccessiva generosità nel concedere i giorni di malattia, forse ha scelto la formula peggiore per farlo. «Se l'istituto sostiene che i certificati dei medici fiscali non vadano bene e siano troppo elastici - contestano i camici bianchi - allora sollevi la questione in un'altra formula. In quel caso ci si può mettere attorno a un tavolo e discutere del problema».
«Ma ordinare di ridurre le prognosi a priori è come dire che oggi ci sia il 3% delle truffe. È un'offesa ai medici».
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