«Abbiamo il grande obiettivo di fare di Milano la capitale d'Europa». E proprio per questo di qui al 2015 proprio Milano, la Lombardia e tutti i comuni interessati all'Expo devono diventare «come una zona franca dai molti vincoli di bilancio che adesso ci sono». Altrimenti «la strada è in salita». Con il tempo che passa inesorabile e i soli 663 giorni che mancano all'inaugurazione, gli appelli lanciati al governo dal presidente Roberto Maroni hanno sempre più il sapore dell'ultimatum. E perché l'Italia «con tutti i suoi territori sia protagonista e beneficiaria dell'evento del 2015, serve un'attenzione particolare per la Lombardia e per Expo». Solo così si avranno i benefici previsti. «Per cui il governo - ha detto Maroni - deve allargare il cordone della borsa, le maglie del Patto di stabilità», quello che rende difficoltosi gli investimenti e dunque rischia di togliere l'ossigeno indispensabile al progredire dei cantieri. Perché l'assurdo è che i soldi ci sono «e non possono essere utilizzati. Abbiamo chiesto l'aiuto del governo - ha poi aggiunto un Maroni almeno all'apparenza fiducioso - C'è disponibilità, ne discuteremo nei prossimi giorni». Ora, l'annuncio, parte una fase nuova, quella di valorizzazione e diffusione dei contenuti della manifestazione». Il cui titolo non proprio immediato è «Nutrire il pianeta, energia per la vita». Per Maroni «c'è molto da fare, c'è da recuperare un po' di tempo perso, ma c'è un convinto impegno di Comune, Regione, commissario unico e di tutti i soggetti coinvolti. Ci sono tutte le condizioni perché Expo sia quello che deve essere: un grande successo per tutta l'Italia».
Altro tema caldo toccato ieri da Maroni all'evento organizzato alla villa Reale di Monza per lanciare l'Expo milanese in tutto il mondo, la lotta alle infiltrazioni mafiose e quella alla contraffazione. «L'impegno delle istituzioni - ha detto Maroni che della lotta alla criminalità organizzata ha fatto una delle cifre del suo impegno da ministro dell'Interno - deve essere perché Expo sia mafia free». Quanto alla lotta alla contraffazione, ha sottolineato di considerare il tema fra i «fondamentali» per Expo. L'export agroalimentare italiano «vale circa 30miliardi - ha ricordato - ma ogni anno si consumano nel mondo prodotti che suonano italiani per il doppio del valore». Secondo Maroni quindi «Expo può essere una grande occasione per fare un accordo per il contrasto alla contraffazione».
Critico con il governo il sindaco Giuliano Pisapia, perché per l'Expo «mancano alcune scelte». Aggiungendo che «però l'esecutivo si è impegnato a fare. L'importante è che adesso c'è l'unione di tutte le istituzioni.
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