«Una zona dove i movimenti avvengano prevalentemente a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, dove il territorio sia un reticolo di mobilità dolce». No, non è l'utopia di qualche ambientalista ritiratosi in un'isola deserta, ma la visione dei residenti di zona 1. Sì proprio quelli che avevano promosso il ricorso al Tar contro Area C (e l'avevano perso), che si erano incatenati sotto i varchi delle telecamere per protestare contro quello che definivano un provvedimento «scorretto e discriminatorio».
Bene, quelle stesse persone, della maggioranza di centrosinistra, hanno proposto e approvato nel loro parlamentino un ordine del giorno per «limitare il traffico ai non residenti (o non possessori di ricovero auto in struttura) ad eccezione di dei veicoli elettrici o a emissione zero (salvo crescita eccessiva del loro numero) attuata per fasi, a partire dal nucleo centrale (entro la Cerchia dei Navigli). Si ritiene che tutta la zona debba essere al più presto qualificata come zona 30».
In sostanza con il documento approvato tre giorni fa gli abitanti della Cerchia dei Bastioni chiedono che l'accesso al centro venga vietato alle auto, con la sola eccezione di quelle dei residenti. Tale chiusura sarebbe da attuarsi in due fasi fino a comprendere tutta Area C.
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