Maroni molla i profughi a Renzi «I campi? In Libia, non a Milano»

Il governatore non fa marcia indietro sull'accoglienza: «Le soluzioni ci sono» E intanto i rifugiati protestano: cibo scadente, niente internet e località noiose

Campi profughi in Libia per affrontare l'emergenza e stop all'arrivo di immigrati. «Vi chiedo - si legge nella lettera ai prefetti mandata dal governatore Maroni - di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza». Nessun passo indietro dopo le repliche polemiche del governo e della sinistra che hanno derubricato a semplice razzismo le richieste dell'asse dei governatori del Nord che comprende anche Toti e Zaia.

E nelle valli bergamasche l'accoglienza è un affare, soprattutto in stagioni in cui le stanze d'albergo e le seconde case sono deserte.

Così finora ad accogliere la maggior parte dei rifugiati sono stati una serie di «case vacanza»: ebbene, le case vacanza (come pure l'albergo «Gioan») sono della Sasna srl, di cui uno dei soci è Sergio Pifferi, ex sindaco di Valbondione ed ex parlamentare dell'Italia dei valori che del business dei profughi in zona è uno dei protagonisti insieme a onlus e cooperative cattoliche.

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