È l'ospite esterno dell'appuntamento di domani mattina di Forza Italia a Milano. E Roberto Maroni mostra di dare un certo rilievo a quest'uscita degli azzurri a sostegno del referendum per l'autonomia. Dopo il colloquio a tu per tu con Silvio Berlusconi, attende con trepidazione anche le parole di saluto che arriveranno dal leader di Forza Italia, che si trova a Ischia per la convention del suo partito. «Sono sicuro che questa iniziativa darà uno stimolo ai cittadini per andare a votare. Berlusconi mi ha letto il messaggio ed è un messaggio che parla delle ragioni per andare a votare».
Maroni sottolinea che per lui è importante perché è la prima vera e propria uscita pubblica di Berlusconi, anche se «per un sovrapporsi di agende che non ha voluto lui», non potrà essere presente. «Così faremo io e lui un'iniziativa insieme la prossima settimana, a testimonianza suo impegno personale per il referendum».
La manifestazione di domani, anche se è una delle tante che sono state fatte in Lombardia, non è una delle tante, perché è la città a essere diversa dalle altre: «È di particolare importanza perché è a Milano, piazza più difficile per noi, e anche perché ci sarà la presenza virtuale di Silvio Berlusconi». Quali le ragioni per cui è più difficile? «Perché Milano è Milano, è una sfida più che complessa e lo è sempre stata. Forza Italia ha organizzato tante iniziative, ma Milano prevede la presenza di tutto lo stato maggiore e la presenza, sia pur virtuale, di Berlusconi».
Maroni è convinto che a spingere verso l'unità del centrodestra è stata (o sarà) la legge elettorale, con i suoi collegi uninominali: «Penso che
anche la legge elettorale ha portato Berlusconi a schierarsi, anzi diciamo che costringe l'intero centrodestra a trovare un accordo. È una cosa positiva, che convince anche Fratelli d'Italia a schierarsi sul referendum».SCot
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