Maxi compenso per Celant Pisapia svicola: «Non lo sapevo»

Il «caso Celant» scotta sempre di più. Nonostante l'appello del commissario Expo Giuseppe Sala a mettere fine alle polemiche, ieri la bordata è arrivata dal vicepresidente del consiglio comunale Riccardo de Corato, che ha presentato un'interrogazione in merito ai compensi assegnati a Germano Celant per la curatela della mostra Art&food . «Il sindaco non ha risposto - tuona - ma come fa a non conoscere una vicenda che è finita anche sui giornali internazionali? Tutti hanno parlato, tranne il sindaco». Giuliano Pisapia scrive: «Le comunico che ero stato informato dalla società del progetto Art&food ma non ero a conoscenza nè della modalità di assunzione, nè dell'importo relativo al corrispettivo».

Ci hanno pensato i giornali oltre Oceano, però, a fornire qualche elemento di valutazione: 750mila euro corrisposti a Celant per la curatela della mostra fanno impallidire i curatori della Biennale di Venezia che guadagnano solo 90.000 all'anno o quelli della Biennale di Gwangju, che prendono tra i 100 e i 150mila euro per due anni di lavoro. Intorno ai 100mila euro guadagna il direttore artistico di Documenta che richiede tre anni di preparazione. «Noi siamo qui a discutere del bilancio della città su cifre molto più modeste - tuona De Corato -: l'assessore alla cultura del Comune non si sogna nemmeno un quarto del compenso di Celant per tutte le attività - e al signor Celant è stato affidato un compenso di 750.000 euro con la “scusa” dello sponsor, requisito che non era nemmeno richiesto dal bando».

«Dalla risposta del sindaco Pisapia si percepisce che sulla questione egli si sia guardato bene dall'avallare questa scelta - commenta Demetrio Paparoni, critico d'arte e curatore - É sul confronto con le cifre pagate in tutto il mondo ai curatori di grandi eventi che l'Expo non ha argomenti».

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