Ultima limatura ai dossier. «I documenti sono perfettamente in ordine e siamo fiduciosi che venerdì il Cipe faccia fare il passo avanti che ci aspettiamo». Vertice al Pirellone ieri tra sindaco, governatore e presidente della Provincia. I primi due concentrati soprattutto alla riunione del pre-Cipe di giovedì e poi del comitato interministeriale fissato per il giorno dopo dove all’ordine del giorno ci sono Brebemi, Pedemontana, Tem, M4 e M5 e se non arrivano i finanziamenti dal governo si rischia che le opere non arrivino in tempo per l’Expo. Ma Formigoni e la Moratti scongiurano l’ipotesi, si dicono «soddisfatti del lavoro svolto». Avendo fatto l’istruttoria «in modo approfondito e in costante contatto con il governo, con il ministro delle Infrastrutture e quello dell’Economia, non ci saranno criticità - è convinto il sindaco - le opere dovrebbero passare venerdì». I rappresentanti delle istituzioni hanno fatto il punto sul contributo straordinario da 7,2 milioni che la società Expo ha reclamato dai soci entro il 31 dicembre per ripianare la perdita intorno agli 11,8 milioni per il 2008 ed evitare la ricapitalizzazione. Palazzo Marino e il Pirellone avevano già assicurato la propria parte (per 2,4 milioni ciascuno), la Camera di commercio metterà 1,2 milioni e altrettanti, ha assicurato ieri il presidente Guido Podestà, arriveranno anche dalla Provincia che dopo l’ultimo cda aveva manifestato delle riserve. Ma dal vertice arriva una fumata bianca. «Anche noi faremo la nostra parte - conferma Podestà -, metteremo i soldi entro il 31 dicembre. È evidente che la Provincia per una situazione che ha ereditato da Penati avrà più difficoltà a versare la sua quota, ma abbiamo tutti una gran voglia di sostenere questa azione che è partita e si sta sviluppando». L’uscita però potrebbe essere iscritta nel bilancio di esercizio 2010. Nessuna sorpresa dal Comune. Anche la Moratti ha ribadito che la quota supplementare per far fronte le spese di start-up della società Expo «è già inserita nel nostro bilancio. Abbiamo chiesto all’ad Lucio Stanca di avere un dettaglio delle voci dei costi, sia per la chiusura 2009 sia per l’esercizio 2010». Anche la Regione «ha fatto e farà per intero la sua parte» conferma Formigoni. Che insiste: «Non bisognerebbe parlare più di spese passive, quanto di investimenti, che saranno ripagati nel momento in cui l’Expo entrerà nella fase attuativa. Questa fase di una vita e lavoro della società punta al Bie di aprile». Quando il Bie, cioè, dovrà registrare l’evento. E per allora gli enti locali devono impegnarsi a versare un pacchetto di 687 milioni in sei anni. Ma il governatore fa presente che dopo aprile 2010 scatterà la caccia agli sponsor. «La società potrà lavorare per acquisire finanziamenti privati», conferma. Un sistema per alleggerire il peso dei soci pubblici.
Non si fa attendere la critica del Pd: «Parlare oggi di presenza di privati indica due cose: la fragilità delle risorse pubbliche e la propensione a cambiare le carte in tavola.
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