Multe record, così il Comune fa cassa

In nessuna città d'Italia tante sanzioni come a Milano: a ogni guidatore costano in media 170 euro l'anno

Multe record, così il Comune fa cassa

Milano capitale delle multe. A dirlo sono i numeri del bilancio 2013 che consegnano alla nostra città la medaglia d'oro dei comuni italiani per incassi da contravvenzioni. Secondo l'indagine pubblicata dal Sole24Ore ogni patentato è costretto a sborsare 170,5 euro in media all'anno, per un controvalore di 132,3 milioni di euro annui. Ma il futuro è ancora più fosco: nel bilancio di previsione 2014 sotto la voce sanzioni si legge 255 milioni. E se nelle altre città nel 2014 si è registrato un netto calo delle riscossioni, per via anche della sanatoria quasi semestrale delle vecchie cartelle, da noi non è così, anzi. «Merito» anche dei sette autovelox installati il 10 marzo lungo le principali vie di scorrimento che hanno fruttato 64mila multe solo la seconda settimana, con una media giornaliera di 9.172 multe. «Decine di migliaia di multe che non hanno alcuna valenza di sicurezza stradale ma di cassa sulle spalle dei milanesi- spiega Alessandro Morelli, capogruppo della Lega in Comune - questo il risultato dei nuovi autovelox installati dalla Giunta. Oggi saremo in via Enrico Fermi a manifestare e attuare la “legittima difesa” degli automobilisti che si sono visti multare e magari ritirare patenti».
E questo è solo uno dei provvedimenti anti auto messo in campo dalla giunta arancione che della lotta alle auto ha fatto una bandiera. A partire da Area C, per passare dallo stralcio di decine di parcheggi dal Pup firmato dalla giunta Albertini, fino all'inaugurazione di nuove zone a traffico limitato e zone 30. Sono proprio le nuove telecamere messe a vigilare sugli ingressi di corsie e zone a traffico limitato, superamento dei limiti di velocità a generare la valanga di infrazioni che si sono abbattute nel 2013 sui milanesi e city users, il 60% del totale delle infrazioni. Il Comune si difende chiamando in causa i 500mila pendolari che ogni giorno entrano in città: «È importante sottolineare - spiega l'assessore alla Polizia locale Marco Granelli - che il 60% delle multe date a Milano riguarda i city users, per cui il calcolo pro patentato residente in città deve essere almeno dimezzato. D'altra parte anche a Milano registriamo una diminuzione degli incassi del 7% tra il 2014 e il 2013».
«Il totale dell'incassato comprende anche il più massiccio recupero di multe arretrate molto vecchie e mai pagate dai cittadini - continua Granelli - è un investimento di questa amministrazione in efficienza ma, soprattutto, in giustizia verso i cittadini da sempre puntuali nei pagamenti». A questo va aggiunto - ricordano da palazzo Marino - lo sconto del 30% per il pagamento della sanzione entro cinque giorni dalla contestazione, introdotto dal governo il 21 agosto che ha portato al pagamento di un terzo delle multe emesse dal Comune.
A giocare contro gli automobilisti anche l'aumento della sosta in centro scattato il 1 gennaio. Aumento voluto «non per far cassa, ma per “disincentivare l'auto privata” in favore del car sharing e fare lotta all'evasione» per dirla con le parole dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Il car sharing appunto ha «rubato» centinaia di posti auto: una flotta di un migliaio di auto che possono parcheggiare gratuitamente nelle strisce gialle e blu e che hanno accesso libero ad Area C. (Gli operatori pagano al Comune 1100 euro l'anno per auto come cifra forfettaria per gli ingressi in Area C e la sosta, per un totale di 1,5 - 2 milioni).

«A Milano si paga l'ideologia anti automobilistica, messa in atto moltiplicando limiti e divieti privi di qualsiasi efficacia sia sull'ambiente che sulla sicurezza» commenta Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia Lombardia.

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