MuoverMi, era ora l'automobilista non è un bancomat

MuoverMi, era ora l'automobilista non è un bancomat

È di questi giorni la notizia che il Partito degli automobilisti potrebbe essere una realtà. Si chiama «MuoverMi» la lista civica che a Milano muove i primi passi con l'intenzione di candidarsi alle elezioni comunali del 2021. Questo movimento punta a combattere le vessazioni a cui, da anni, sono vittime gli automobilisti. Tra tasse, multe a strascico, divieti continui, Autovelox mangiasoldi, parcheggi salatissimi, irregolarità che passano in cavalleria, lotta al diesel anche di ultima generazione, strade sempre più a collo di bottiglia e piene di buche, segnaletica fuorviante, limiti assurdi e chi più ne ha più ne metta, l'automobilista è ormai scambiato per un bancomat buono per tutte le occasioni.

Ebbene, non so se i promotori di «MuoverMi» ne sono a conoscenza, ma da anni a combattere contro ingiustizie e ideologie con al centro gli automobilisti, è stato il compianto collega Marcello Pirovano, scomparso quasi un anno fa. Marcello aveva fondato «La compagnia dell'automobile», un'associazione di giornalisti il cui scopo era proprio quello di difendere questi utenti dai tanti soprusi. Un lavoro instancabile, quello di Marcello, che proprio dalle pagine della cronaca milanese de «il Giornale» ha documentato periodicamente. Al centro delle inchieste, corredate da immagini significative, la mala amministrazione in tante zone di Milano: piste ciclabili che finiscono nel nulla, strisce blu irregolari, segnali stradali coperti da cespugli, voragini e situazioni anomale varie. Una denuncia continua e puntuale. Cari amici di «MuoverMi» avete fatto felice il bravo Marcello, che da lassù ringrazia con la sua voce roca e attraverso l'immancabile sorrisone incorniciato dalla barba bianca. In bocca al lupo, era ora che qualcuno facesse qualcosa di concreto a difesa degli automobilisti. L'auspicio è che questa iniziativa venga ripresa anche in altre città.

L'automobilista non dev'essere considerato una mucca da mungere, sempre e comunque. E la libertà di muoversi è un diritto, visto il congruo contributo all'Erario e l'impegno del settore a beneficio di sicurezza e ambiente.

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