Navigli, sistema idrico candidato all'Unesco

Comune e Regione presentano il dossier. In estate il progetto nella lista per Parigi

Navigli, sistema idrico candidato all'Unesco

Si chiama «La civiltà dell'acqua lombarda», il progetto di Regione Lombardia, del Comune di Milano e dei Consorzi di bonifica e regolazione dei laghi e delle loro associazioni nazionali (Anbi) e regionali (Urbim) per inserire le grandi opere idrauliche e irrigue lombarde nella lista del Patrimonio Mondiale, Naturale e Culturale dell'Unesco. Il dossier è in attesa di essere inserito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella lista dei siti italiani da candidare alla salvaguardia. L'importante passo per la tutela di 15 impianti idrovori, 7 manufatti irrigui, 13 fontanili e marcite e 7 ecomusei è atteso entro l'estate. Alcuni degli impianti di particolare importanza storica si trovano a Milano: la Conca di Viarenna (prima per innovazione tecnica e funzionalità), quella dell'Incoronata, la Darsena, formata dal Naviglio Grande, e la marcita benedettina di Chiaravalle (la prima in Italia e in Europa).

Un immenso patrimonio di opere, scienza, arte e capitali costruito dall'uomo per rendere sicura, abitabile e fertile la pianura valorizzando un rapporto uomo-natura che rende omaggio alla nostra storia proiettandola nel futuro. Il progetto si avvale anche di una campagna fotografica, che raccoglie la documentazione per la costituzione di un «Archivio storico dei canali lombardi» e di una collana di volumi a tenore storico e scientifico sulle valenze tecniche, ingegneristiche, architettoniche, economiche, culturali e paesaggistiche di questo patrimonio ambientale che non ha riscontro altrove nel mondo.

«L'acqua non è solo elemento paesaggistico, ma anche elemento chiave della storica produttività lombarda perché alimenta da secoli una delle agricolture di maggiore qualità del nostro Paese»ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi. «Candidare questo grande patrimonio di acqua e ingegno all'Unesco è un omaggio alle nostre radici - spiega il titolare alla Cultura Stefano Bruno Galli-. Metterlo a sistema e costruirci sopra degli itinerari di senso è fondamentale. Occorre utilizzare i siti Unesco come leva per lo sviluppo strategico, economico, turistico, monumentale: questa è la vera sfida».

In questo contesto s'inserisce anche il progetto di riscoperta, valorizzazione e la riapertura integrale dei navigli milanesi - ha spiegato l'assessore alla Partecipazione del Comune Lorenzo Lippaparini - che serve da ulteriore rafforzativo per l'identità di Milano come città d'acqua e baricentro della candidatura Unesco».

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