Cronaca locale

«Nel 2015 il Duomo splenderà» I suoi tesori in un vero museo

La data da segnare in agenda è il prossimo 4 novembre: la Veneranda Fabbrica aprirà il nuovo museo del Duomo, che si trova a fianco della cattedrale, accanto a Palazzo Reale. I lavori sono iniziati da tempo - basta dare un'occhiata all'elegante sala settecentesca creata dal Piermarini, che sarà in ingresso al museo, già ridisegnata negli spazi e nell'illuminazione - ma molto c'è ancora da fare. Quello del museo del Duomo è solo uno dei tanti cantieri in corso: si lavora alacremente per il restauro delle guglie, per la manutenzione ordinaria della cattedrale, per la riorganizzazione dell'archivio e della sua digitalizzazione. Per raccontare la «fabbrica del Domm» è stata allestita una piccola ma significativa mostra negli spazi dello Urban Center, in Galleria (fino al 15 aprile, ingresso libero) dove attraverso calchi, fotografie e documenti si seguono i lavori della Veneranda Fabbrica. Obiettivo dichiarato - parole di Angelo Caloia, presidente della storia istituzione, fondata nel lontano 1387 da Gian Galeazzo Visconti - «far sì che il Duomo appaia per l'Expo del 2015 al suo massimo splendore come si conviene alla 'casa dei milanesi'». Ed è una casa complessa, quella del Duomo. Caloia, che è persona che ama andare subito al punto, ha già quantificato le risorse necessarie per portare a termine i progetti: servono 30 milioni di euro in tre anni (di cui 12 milioni solo per il museo nascente). Mantenere vivo il Duomo costa: 9 milioni all'anno se ne vanno per la manutenzione ordinaria, ma salgono a 16 con quella straordinaria (e lo straordinario qui, considerata la mole di sculture, vetrate, marmi e stucchi da restaurare, è il quotidiano). La copertura, grazie all'intervento del ministero dei Beni Culturali, di enti locali e di donazioni private («una generosità non trascurabile, in tempi di crisi», chiosa Caloia, riferendosi alle aziende e ai cittadini che hanno adottato una guglia) è per ora ferma a metà della cifra, ma il presidente è fiducioso per il futuro. I progetti, del resto, non mancano. Accanto al nuovo assetto del museo del Duomo, duemila metri quadrati di spazio espositivo per ventisette stanze, dove sarà accolto il Tesoro del Duomo con un percorso di visita approfondito, si sta molto lavorando anche alla riorganizzazione dell'archivio. Un patrimonio di quattordicimila faldoni, quarantamila immagini, cinquemila disegni: fonti che risalgono al mille e cento, «ricevute» importanti (compresa una di Leonardo da Vinci) e documenti che arrivano sino ai nostri giorni. Come spiega Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano, si sta lavorando alacremente anche alla digitalizzazione di tutti il materiale: «Ci vorranno circa due anni».

L'auspicio è che attorno al Duomo nasca una sorta di «scuola della Cattedrale» dove la visita al monumento, il nuovo museo, la biblioteca, l'archivio on line creino un nodo culturale aperto a tutta la città.

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