Un neonato muore subito dopo il parto. Denuncia dei genitori

Il padre del piccolo: «In gravidanza nessun problema». È stata disposta l'autopsia

Un neonato muore subito dopo il parto. Denuncia dei genitori

La morte di un neonato subito dopo il parto e la denuncia immediata del padre alla polizia. La Procura cercherà di stabilire le cause del decesso del piccolo. La tragedia venerdì sera all'ospedale Macedonio Melloni. I genitori del neonato, nella loro denuncia, imputano la responsabilità ai medici. L'ospedale fa sapere che è stato fatto il possibile per salvare il bambino.

«In arresto cardiocircolatorio - spiega una nota - dopo pochi minuti dal parto, il bimbo viene tempestivamente rianimato dai professionisti esperti presenti, rianimatore e neonatologo. Nonostante le manovre svolte secondo le linee guida nazionali e internazionali (2015 American Academy of Pediatrics e American Heart Association), il cuore non ha ripreso a battere. È stata disposta l'autopsia dall'autorità giudiziaria e siamo in attesa di conoscere le cause di questa terribile tragedia». Il racconto del padre del neonato, raccolto dagli agenti del commissariato Monforte-Vittoria e riportato dall'agenzia LaPresse, è drammatico. La mamma, di 37 anni, è andata al pronto soccorso insieme al marito 36enne. La coppia, egiziana, ha già quattro figli. «Durante la gravidanza è andato tutto bene - racconta Roumani Mahros - e mia moglie non ha mai avuto alcun problema, né il bambino che aveva in grembo. Il termine era previsto per l'1 giugno. Venerdì sera mi ha telefonato mentre ero al lavoro per dirmi che aveva delle perdite, mi sono precipitato a casa dove intanto era arrivata l'ambulanza, che ha portato mia moglie in ospedale». L'arrivo: «I medici le hanno fatto il tracciato per capire le condizioni del feto e ci hanno detto che era tutto a posto. Mai potevamo immaginare cosa sarebbe successo». Dopo la rottura delle acque, la sala parto: «Il bambino - continua l'uomo - ha iniziato ad uscire e dopo un po' è rimasto incastrato nella vagina. I medici e gli infermieri hanno preso un'attrezzatura medica tipo una ventosa per estrarlo. Non riuscivano a tirarlo fuori. Gli ho detto che così rischiava di morire soffocato se non si sbrigavano. Ma dicevano di stare tranquillo e zitto. Il bambino è stato molto tempo incastrato».

Secondo il padre, «mentre era incastrato piangeva», ma «ha smesso quando l'hanno tirato fuori: aveva la testa allungata. Ho chiesto di poter fare un video col telefonino perché avrei voluto denunciare quanto successo ma me lo hanno impedito». Il bambino, dice il padre, è stato subito portato via. «Ci chiedevamo dove fosse nostro figlio. Ho fermato una dottoressa e le ho chiesto di farmelo vedere ma la risposta è stata non sta molto bene». Ancora: «Ho insistito, lei ha iniziato a sbiancarsi in viso e mi ha detto di stare tranquillo».

Quando Mahros ha visto il figlio intubato in incubatrice, ha chiamato la polizia: «Gli agenti mi hanno consigliato di cercarmi un avvocato e di sporgere denuncia. Nostro figlio è stato massacrato, scannato come in una macelleria. Ora vogliamo giustizia perché quanto successo alla nostra famiglia potrebbe accadere ad altri».

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