«Nessun lombardo al tavolo romano delle trattative»

Adesso l'attenzione è tutta per le regionali: le liste saranno consegnate venerdì e oggi per stabilire i criteri si riunirà il Tavolo Lombardia, guidato dal coordinatore Mario Mantovani e composto dagli ex ministri e sottosegretari lombardi. Qualche anticipazione? «Ampio rinnovamento» dice Mantovani. E aggiunge, sottolineando la differenza tra le politiche e le regionali: «Per il Pirellone non ci sono posti prestabiliti, così sarà lasciato un grande ruolo alle preferenze».
Mantovani ha incontrato ieri il candidato governatore, Roberto Maroni, e Roberto Formigoni, per definire il programma delle regionali: «Lo chiuderemo oggi e lo consegneremo sabato. Continuerà il buon lavoro svolto finora, con profonde innovazioni per puntare sul lavoro per i giovani, la difesa della famiglie e delle fasce deboli, il sostegno alle imprese, la tutela della salute, la trasparenza e la riduzione delle spese per la politica e dei lacciuoli della burocrazia».
Uno sguardo indietro. «Sono soddisfatto delle liste uscite dal tavolo nazionale del Pdl ma il Nord è stato poco rappresentato al tavolo e questo ha consentito qualche invasione di campo. Né io né Lupi né Casero né la Gelmini eravamo presenti alla composizione delle liste. Alla fine però ci siamo difesi abbastanza bene e siamo riusciti a dare rappresentanza a tutte le provincie».
Sostiene Mantovani che «tutte le anime del partito sono state rappresentate», anche se c'è chi nota nelle liste i nomi di persone a lui vicine come Luca Squeri, Paolo Galimberti e Sante Zuffada. Il coordinatore sottolinea la candidatura di dodici sindaci e amministratori. Nell'elenco i primi cittadini di Melegnano, Sant'Angelo Lodigiano, Cornate d'Adda, Bernate, Orio Litta, Assago, il vicesindaco di Cornaredo. «E il sindaco di Arconate, che poi sono io...». Tra i candidati quaranta amministratori di varie provincie, da un assessore provinciale di Varese a un esponente della giunta di palazzo Isimbardi (appunto Squeri, che è anche presidente dei benzinai italiani) e poi consiglieri regionali. «Insomma, c'è una buona rappresentanza di amministratori locali» commenta Mantovani.
In Lombardia non mancano le donne, dalle capoliste Mariastella Gelmini (Camera due) e Daniela Santanchè (Camera tre) e poi le sicure Laura Ravetto ed Elena Centemero.

«In tutto abbiamo quaranta donne candidate, più del 30 per cento delle liste» osserva Mantovani, anche se per la gran parte sono in posizioni molto più incerte delle big del Pdl e nessuna di loro è in corsa per il Senato. Trentadue candidati hanno un'età inferiore ai quarant'anni. «Una spinta per il rinnovamento» commenta il coordinatore regionale.

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