Nodo Olimpiadi Sala convoca i capigruppo, ma rischia un match con il leghista

Beppe Sala rientra dalla pausa estiva e il primo dossier sul tavolo è quello delle Olimpiadi. I sindaci di Milano, Torino e Cortina attendono a giorni dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti la convocazione. Sala e Chiara Appendino hanno detto e ribadito che la candidatura a tre senza capofila rischia di essere un pasticcio e avvantaggiare gli altri Paesi. E a Milano il Consiglio comunale ha votato all'unanimità (astenuti i grillini) la candidatura anche condivisa a patto che la città sia capofila. Visti gli sviluppi la delibera potrebbe ora ritornare in aula. Una sfida a Coni e governo. Sala ha convocato oggi alle 15 i capigruppo di maggioranza e opposizione per un confronto. «Il pasticcio è evidente - afferma il capogruppo Pd Filippo Barberis -, c'è una chiara preferenza su Milano anche da parte del Coni ma la debolezza della Lega lombarda e il pressing dei 5 Stelle su Torino hanno prodotto una candidatura che rischia di indebolire l'Italia (il Cio farà una prima scrematura a ottobre, ndr.). Il vertice servirà a valutare nel merito la convenienza e il senso della nostra partecipazione, le ricadute sulla città e le regole della governance. Partiamo con una certa diffidenza e non escludo che si debba tornare in aula visto che la formula è cambiata». Anche il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale teme che «i 5 Stelle si comportino in modo che i Giochi si svolgano in Svezia. Vogliamo che il governo chiarisca la posizione ed espliciti chiaramente le funzioni assegnate a Milano. Ottenuto questo eviterei di tornare in aula, intanto vinciamo le Olimpiadi 2026 per l'Italia, in futuro con un governo meno sprovveduto dei grillini e più consapevole del ruolo internazionale di Milano si ripareranno le cose». Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli si prepara al match con Sala: «É una partita importante per l'Italia, personalismi e atteggiamenti da primadonna devono passare in secondo piano. Il ruolo traino di Milano sarà evidente nel quadro complessivo, poi forse Sala si è calato troppo nel ruolo di commissario, vorrebbe presentarsi sui palchi delle prossime sfide elettorali come il supersindaco delle Olimpiadi invece dovrà dividere i meriti.

Se per portare a casa i Giochi serve un progetto di più ampio respiro si faccia. Tornare in aula? Sarei in difficoltà, il mio interesse è che vinca l'Italia, non che Milano faccia bella figura oggi e poi perda contro Stoccolma».

ChiCa

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