Questa nuova impresa Walter D'Angelo vuole dedicarla a mamma Ada, scomparsa due anni fa. Non sarà facile aggiungere un nuovo record mondiale ai successi già in bacheca, ma lui, «nuotatore estremo» milanese di 54 anni, è abituato alle sfide. Oggi l'avversario si chiama Naviglio. L'obiettivo: nuotare da Turbigo fino alla Darsena milanese, lungo 55 chilometri di canali. Attraverso i comuni di Robecchetto con Induno, Castelletto di Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora, Magenta, Robecco, Cassinetta, Albairate, Abbiategrasso, Vermezzo, Gaggiano, Trezzano, Corsico.
Il record da battere risale al 1914, quando Carlo Caviraghi coprì a bracciate la distanza di 52 chilometri in 8 ore e un minuto. D'Angelo punta a percorrerne 55 in un tempo entro le 8 ore. Sarebbe un nuovo «world record». Siccome il Naviglio è lungo poco meno di 50 chilometri, l'atleta una volta in Darsena farà più passaggi intorno alle boe. La partenza è prevista questa mattina alle 9 e l'arrivo intorno alle 17. D'Angelo ha trascorso gli ultimi tre giorni a riposo, come da prassi. «Appena arrivato a Turbigo - spiega - misurerò la temperatura dell'acqua, che potrebbe aggirarsi intorno ai 20 gravi, e valuterò se usare o no la muta. Quando ho attraversato il canale della Manica, l'ho fatto senza. Ma qui c'è da rimanere in acqua otto ore, sforzo e disidratazione non sono da sottovalutare». Nella traversata il nuotatore master, che fa parte della società Nuotatori milanesi, prevede di perdere 2-3 chili di peso. Per questo durante il percorso dovrà bere e alimentarsi.
La giornata è organizzata da Antonio Monteduro, presidente dell'associazione Asd Tornavento e già promotore della Gran Fondo del Naviglio. La sicurezza sarà garantita da Fabio Battaglia, maestro di salvamento, con un gommone e una moto d'acqua. Mentre la Croce verde di Vigevano seguirà da terra con l'ambulanza tutto il percorso. Due cronometristi federali infine controlleranno la regolarità dell'impresa e certificheranno l'auspicato successo.
Walter D'Angelo, anche lui maestro di salvamento e istruttore di nuoto in una piscina milanese, ha al proprio attivo diverse fatiche acquatiche. «Mi piace sfidare me stesso - spiega -, mettermi alla prova. Per dimostrare che il corpo umano è una macchina perfetta e che se allenato nel modo giusto può compiere imprese impensabili». Nel 2011 ha attraversato in staffetta la Manica, con il team Italian Dolphins, in 12 ore e 39 minuti.
Poi nel 2013 la traversata in solitaria dello Stretto di Messina, percorso per sei volte, e nel 2015 quella a scopo benefico del Tirreno, sempre con i Dolphins. Lo scorso anno i 21 chilometri della Gran Fondo in 3 ore e 18 minuti. Oggi verso la Darsena sfiderà di nuovo se stesso.
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