Occhio al cestino del parco e saprai quanto corri

Duecento, quattrocento, seicento: sono i metri di ghiaia lasciati alle spalle. Segnano il passo, il percorso, l’arrivo. Adesivi incollati sui cestini della spazzatura, un cerchio verde con la scritta «running in the park», una freccia bianca a indicare la direzione e nel mezzo, su sfondo rosso, i metri già macinati. Sono comparsi da qualche giorno al parco Ravizza. Sistemati con cura sui cestini, accomodati a loro volta alla distanza giusta. Sono un piccolo gesto, che fa ordinato il parco e aiuta chi corre nei vialetti, quel popolo di «runner» metropolitani che punta la sveglia prima di andare in ufficio o scatta all’imbrunire pur di scaldarsi i muscoli. Da dove arrivano? La firma compare nell’altra metà del cerchio «Turbolento runner’s club», si legge. «Siamo un’associazione di persone che amano la bicicletta, la corsa, gli sport all’aria aperta. - spiega il fondatore Paolo Tagliacarne che ha avuto l’idea degli adesivi - I percorsi di corsa misurati esistono in tutto il mondo, a Milano la Canottieri Olona ha segnato la strada che costeggia il Naviglio ogni 500 metri fino ad Abbiategrasso. Anche se i gps (orologi collegati al satellite capaci di misurare i passi con precisione) sono ormai diffusi, per chi corre, è bello alzare lo sguardo e sapere con un’occhiata veloce a che punto si è». I bolli adesivi sono «a basso impatto ambientale». «Cercavamo un sistema in armonia con il parco - ha aggiunto Tagliacarne - per questo Comune e Amsa ci hanno dato l’ok. Il tutto a costo zero, il personale Amsa ha spostato qualche cestino guardando alla distanza giusta e il gioco è stato fatto». Finisce così? «No, stiamo progettando di estenderlo agli altri parchi, cominciando da quello che costeggia la roggia Vettabbia, alle spalle del Ravizza». I Turbolento hanno le idee chiare al millimetro: al Vettabbia (il parco è detto delle Memorie industriali) si possono misurare 1.500 metri, ai Giardini Montanelli 2.500, al Sempione tremila. Conferma le intenzioni l’assessore al Verde Maurizio Cadeo: «I parchi si prestano per loro natura a ospitare le attività sportive e all’aperto. Ben vengano idee come queste, sono accorgimenti che richiamano appassionati e sportivi. Un giardino vissuto diventa anche un posto sicuro. Lo estenderemo sicuramente agli altri parchi frequentati dai runner». La tabella di marcia potrebbe essere di 3-4 parchi l’anno, in un triennio sarebbero «tarate» tutte e 12 le oasi verdi della città. Per il progetto esteso esistono già gli sponsor, ma siccome è vietato fare pubblicità sui cestini verdi «si dovrà pensare a un sistema in regola con l’ambiente e le norme» ha aggiunto Cadeo. Favorevole all’esportazione del progetto oltre i confini del Ravizza è anche Salvatore Cappello, appassionato corridore e direttore generale di Amsa, l’azienda che da due anni si occupa della pulizia del verde pubblico. «È uno strumento che invoglia a frequentare i parchi, che invita alla socializzazione.

Tutto quello che aiuta a migliorare la vivibilità è più che gradito. Non dimentichiamo che da due anni sponsorizziamo la Green Race, la marcia sportiva e amatoriale al parco delle Cave, che quest’anno sarà la terza domenica di ottobre».

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