"Ora l'esercito sui treni". Fontana chiama Roma

Dopo le ragazze stuprate sulla tratta per Varese la Lombardia vuole aiuto per le linee a rischio

"Ora l'esercito sui treni". Fontana chiama Roma

L'esercito a bordo, per controllare i vagoni più pericolosi per orario o per tratta. Il governatore Attilio Fontana, ieri, ha evocato questa soluzione per far fronte all'allarme insicurezza sui treni locali. L'allarme non suona come novità assoluta, tutt'altro, ma nell'ultimo anno e mezzo - complici i lockdown e la sensibile riduzione del traffico passeggeri del trasporto pubblico locale - è stato comprensibilmente rimosso, a vantaggio di altre proprietà. È stata la cronaca a incaricarsi di ricordare questa urgenza. Una settimana fa esatta, il caso che ha riacceso i riflettori. Due ragazze molestate su un treno Saronno-Varese.

Un episodio drammatico che è apparso come l'ultimo di una lunga lista di aggressioni andate in scena in questi anni sui treni dei pendolari, che soprattutto dopo una certa ora da servizio che sono diventano un rischio. È per questa catena di episodi che qualcuno ha ipotizzato, e cominciato a chiedere, carrozze riservate alle sole viaggiatrici.

Interpellato su questa ipotesi, il governatore è intervenuto ieri, nell'ambito di «Direzione Nord» alle Stelline, intervistato da Fabio Massa. Riservare carrozze ferroviarie per sole donne sarebbe una «sconfitta» - ha detto Fontana - sarebbe «una sorta di apartheid, le donne devono avere gli stessi diritti degli uomini, quindi non lo accetto». Per «Fontana la soluzione è piuttosto fare in modo «che ci siano più controlli». «Che mandino l'esercito sui treni a controllare tratte e orari più pericolosi» ha scandito il presidente della Regione, subito sostenuto dall'assessore alla Sicurezza di Palazzo Lombardia, Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano ed esponente di Fratelli d'Italia. «Condivido pienamente le parole del presidente Attilio Fontana - ha dichiarato De Corato - serve l'esercito sui treni e più controlli per ridurre il più possibile gli episodi criminali e violenti a bordo dei convogli».

«La soluzione - ha sottolineato l'esponente di Fdi, che in passato è stato a lungo assessore alla Sicurezza del Comune di Milano - come proposto da Fontana è quella di aumentare i controlli con la presenza costante di militari, in particolar modo sulle tratte più a rischio, come continuo a chiedere che venga fatto dal 2018! Ricordo, infine, che Regione ha stanziato oltre 6 milioni per consentire agli appartenenti alle Forze dell'ordine e forze armate di circolare gratuitamente sui mezzi del trasporto pubblico lombardo».

Ma per Fontana, la giornata di ieri, con i diversi impegni in agenda, è stata anche un'occasione per parlare a tutto campo dell'attualità e delle prospettive, sue e della Regione che guida dal 2018, e fino al 2023, quando sono fissate le prossime elezioni.

«C'è voglia di ricandidarsi? Questo lo vedremo quando l'Italia sarà tutta bianca ed il virus sarà definitivamente sconfitto» ha detto, a proposito della possibilità di un suo bis, alla inaugurazione del «Giocattolo sospeso», iniziativa benefica di Regione, Croce Rossa e Assogiocattoli, che prevede la raccolta di giochi nuovi che potranno essere consegnati dalle famiglie ai volontari della Croce Rossa (al punto di raccolta a Palazzo Lombardia) e quindi distribuiti ai bambini bisognosi. «Per ogni donazione Regione Lombardia offrirà uno sconto del 50% per la pista di pattinaggio a Palazzo Lombardia» ha ricordato.

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