Dopo le palme i banani Maroni: «La mia Africa, ora mancano le scimmie»

Ma c'è chi gradisce le aiuole e scatta selfie Beccalossi: «Per ogni pianta, dateci 10 agenti»

Dopo le palme i banani Maroni: «La mia Africa, ora mancano le scimmie»

«Foresta metropolitana milanese» (era il titolo originario del progetto), atto secondo. Dopo le 42 palme che per giorni hanno monopolizzato il dibattito in Consiglio e scatenato proteste in piazza e anche l’atto vandalico di un piromane (dai video i vigili hanno recuperato il volto), ieri notte sono arrivati davanti al Duomo anche 50 banani, a completare le aiuole sponsorizzate da Starbucks. E si è riaccesa la polemica. «Eh sì, adesso mancano solo le scimmie #LaMiaAfrica» ha twittato il governatore Roberto Maroni. Prima di lui il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha dichiarato su Facebook: «Dopo le palme i banani. Non ho parole. Nessuno se la deve prendere con le piante, non hanno colpa: i cretini sono gli "esseri umani" che hanno deciso e permesso questo scempio». E l'ex vicesindaco Riccardo De Corato, che ha lanciato la petizione on line «togliamo le palme e i banani da piazza Duomo» ha commentato: «L'africanizzazione del centro adesso è completa. Ringraziamo Sala e il centrosinistra. Quale altra cattedrale europea è stata violentata in questo modo? E la giunta non tiri fuori il discorso dell'Ottocento perché era un contesto completamente diverso e perché Milano deve guardare avanti e non indietro. I banani sono arrivati in tempo per Carnevale, così potrà allietare il centro tra maschere e coriandoli. Saranno contenti immigrati e clandestini, che si sentiranno come a casa loro». Intanto fa presente che non ci sono notizie del vandalo, un ventenne italiano, che nella notte tra sabato e domenica scossa ha incendiato indisturbato una palma. «L'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza - incalza De Corato - ci dia aggiornamenti, così capiamo meglio come è stato possibile che gente appiccasse il fuoco di fronte al Duomo senza essere fermato. Tra forze dell'ordine e new jersey doveva essere la piazza più sicura della città». Se ne lava le mani il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che precisa: «Io non dò indicazioni, la sovrintendenza è autonoma».

La giungla sotto la Madonnina a dire il vero non attira solo polemiche ma molti curiosi che si fanno i selfie davanti alle aiuole. Il sindaco ospiterà la prossima settimana il Ceo di Starbucks Howard Schultz per presentare il progetto della prima caffetteria in Italia del colosso Usa, aprirà il prossimo anno proprio a Milano. E non potrà sottrarsi alla discussione sul progetto sponsorizzato con 220mila euro per tre anni: anche la cifra è stato oggetto di polemiche dalla sinistra in consiglio comunale. Il numero delle foto che vengono scattate in piazza Duomo è schizzato alle stelle». E ieri Beppe Sala ha chiesto uno stop alle proteste: «Chiudiamola lì perchè ci sono tante cose da fare. Sospendiamo il giudizio. Essendo partito io da una posizione non proprio entusiasta, sono convinto che magari fra 2 o 3 mesi mi piacerà. Intanto noto che il numero delle foto che vengono scattate sono schizzate alle stelle». La coordinatrice Fdi Viviana Beccalossi, assessore regionale, lo sfida: «Se per ogni palma e banano porti a Milano 10 militari da destinare alle periferie sono disposta perfino ad accettare l'assurda idea della vegetazione tropicale in piazza Duomo».

E domenica scendono in piazza i Sentinelli di Milano, associazione per i diritti gay e la laicità, con «Piantiamola lì»: «Portiamo una pianta o un frutto o un ortaggio di qualsiasi forma, colore e provenienza per dire che la diversità è un valore che ha contribuito a far grande Milano». Colonna sonora «ovviamente Giuliano Palma».

Chiara Campo

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