Parisi candidato debutta alla cena con Berlusconi

Primo appuntamento elettorale oggi al Westin Palace Telefonata con l'avversario. «Evidente, vinciamo noi»

Sabrina CottoneStasera Stefano Parisi, neo candidato del centrodestra a Palazzo Marino, farà il suo debutto ufficiale in pompa magna alla prima cena di raccolta fondi per la sua campagna, invitato da Silvio Berlusconi al Westin Palace di piazza della Repubblica. Poco prima della serata faccia a faccia con gli elettori, incontrerà tutti i consiglieri comunali di Forza Italia con il coordinatore cittadino, Fabio Altitonante, e la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini. Prima tappa di incontri politici con gli esponenti dei partiti che lo sostengono che Parisi sta programmando passo per passo in agenda.Un cambio di vita deciso, già chiaro nella prima giornata da candidato sindaco di Milano, tutta diversa da quella prima. Anche se Parisi ha sciolto le riserve sulla candidatura martedì scorso, come promesso davanti all'ultimo incalzare di Berlusconi e al nuovo via libera del vertice dei leader di centrodestra, l'ufficialità è arrivata mercoledì, quando il manager si è dichiarato. Così è iniziata la rivoluzione.Il numero delle telefonate si è moltiplicato. E una delle iperboliche «tremila» chiamate è stata quella dell'avversario, Giuseppe Sala. I due si conoscono da dieci anni, da quando Sala era direttore generale di Telecom Italia e Parisi alla guida di Fastweb. «Eravamo concorrenti già allora. Ma la differenza tra me e Sala è che mentre io ho il pieno mandato della coalizione di fare tutte le cose che vanno fatte, per Sala non è così - dice al telefono Parisi -. Lui è bloccato dalla sinistra radicale nelle scelte importanti come gli scali ed è eterodiretto da Renzi. Nonostante il sostegno del premier e del Pd, non ha ottenuto la maggioranza e ha preso ventimila voti in meno rispetto a Pisapia alle primarie del 2010. Sento in giro un clima favorevolissimo, anche da parte di persone lontanissime».Grande ottimismo. «Vinciamo, questo è evidente - dice allegro al telefono -. Ho ricevuto tantissime telefonate, molta gente mi contatta per dirmi che non ha mai votato centrodestra e che mi voterà». L'idea di candidare Parisi, esponente della buona borghesia dal profilo decisamente di centrodestra ma gradito al centro e oltre, è nata anche per insidiare Sala là dove l'uomo dell'Expo è stato indebolito da una campagna per le primarie assai violenta a sinistra. E se il candidato del centrodestra Parisi parte con un handicap, tra le buche della campagna conta di trasformarlo in un punto forza: «Devo crescere in riconoscibilità, ma conto sull'effetto novità. Sono una faccia nuova e spero che questo si riveli un elemento positivo».Dopo molte insistenze, ha deciso solo martedì scorso. Si è consultato in famiglia? «Mia moglie era contraria... - dice -. Dovevo prima chiudere la vicenda delle aziende ed essere sicuro che, nel centrodestra e in Ncd, l'accordo sulla mia candidatura fosse unanime».

Sembra aver messo d'accordo molti, verrebbe da dire tutti, se si esclude un outsider come Vittorio Sgarbi deluso dal non essere stato scelto come candidato: «Avevo chiesto a Berlusconi di fare un ballottaggio tra lui e me, ma non ha voluto...».

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