Piove e per la Lega il governo è il vero nemico degli italiani. Davanti alla stazione centrale di Milano, Matteo Salvini chiama a raccolta il suo popolo per manifestare contro l'«altro Matteo», Renzi, e le sue politiche. Tutte. Immigrazione, economia, riforme. La manifestazione della Lega è un'autentica dichiarazione di guerra contro il presidente del Consiglio. E il voto di domenica nelle città diventa il passaggio cruciale di una battaglia per «liberare l'Italia» dal Pd. In prospettiva, poi, il «no» al referendum costituzionale sarà il secondo tempo di questa partita. «Questo 29 maggio sarà ricordato come giornata di liberazione da chi c'era», ha detto il leader leghista. «Noi - ha spiegato - stiamoscrivendo una pagina di storia con con Trump, la Le Pen, Putin, insieme alle persone libere». L'obiettivo della Lega, ha spiegato, è «immigrazione zero». Di fronte al possibile aumento di sbarchi nel Mediterraneo, Salvini ha usato parole pesanti, dicendosi convinto che in Europa sia in corso «un genocidio, una sostituzione di popoli» pianificata. Prima di Salvini erano intervenuti fra gli altri il governatore lombardo Roberto Maroni e la candidata sindaco di Bologna Lucia Borgonzoni.
Come annunciato nei giorni scorsi, non c'era Stefano Parisi, candidato del centrodestra a Milano, che però ha incontrato Salvini (come gli altri leader del centrodestra) prima della manifestazione.
«A Parisi noi chiediamo di fare il sindaco - aveva detto Salvini in tv - di sistemare strade, scuole, case e di cambiare le demenziali politiche di trasporto che ci sono. Un conto è fare il sindaco e sistemare la città che merita di più, un conto sono le politiche nazionali».AlGia
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