Perdite dagli acquedotti? Si controllano a distanza

Perdite dagli acquedotti? Si controllano a distanza

Ogni anno le reti idriche comunali italiane hanno delle perdite «che sono pari ai volumi d'acqua del disastro del Vajont (tra perdite fisiche dovute a tubature obsolete, allacci abusivi e serbatoi mal funzionanti, ndr)», fa notare Andrea Delogu. Di formazione ingegnere, dopo anni di esperienza nell'azienda di famiglia specializzata proprio nella realizzazione di acquedotti e fognature, ha ideato un misuratore di pressione che si applica lungo le condutture dell'acqua: i dati così raccolti, poi, vengono «ricalcolati» attraverso un algoritmo che consente di individuare, nel raggio di un chilometro, dove c'è il calo di pressione e dunque dove si trova la falla.
«In genere quando c'è un guasto si manda un operatore che deve percorrere l'intera tratta delle condotte prima di capire dove c'è il guasto», spiega Delogu. Invece, con questo sistema, «è possibile un tipo di intervento molto più mirato, che ovviamente implica minore dispendio di forza lavoro e un conseguente risparmio economico da parte dell'azienda che gestisce la rete di distribuzione idrica dell'acqua».


Il meccanismo è stato sperimentato come progetto pilota in Lombardia nel 2011, con l'installazione dei lettori. Manca il collegamento dei dati in rete: «È il secondo passaggio che, grazie al bando, intendiamo realizzare».

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