Il pianeta sullo schermo: 30 documentari in 4 giorni

Il festival si trasferisce in Triennale ed esplora i generi più diversi. Molte le anteprime, ingresso gratis in sala

Il pianeta sullo schermo: 30 documentari in 4 giorni

Milano guarderà il mondo attraverso il cinema. E da una particolare prospettiva. Il documentario. Un genere della Settima Arte che vanta un pubblico di appassionati e interessati a guardare la realtà dall'obiettivo della macchina da presa, una volta tanto senza ricorso alla finzione. Ebbene da giovedì 13 a domenica 16 settembre, nell'ambito della I Movieweek, il festival internazionale del documentario «Visioni dal mondo. Immagini dalla realtà», sarà l'appuntamento più prestigioso. In programma trenta film sui 150 selezionati, con anteprime nazionali e mondiali, su temi di grande attualità, attinenti alla società degli anni Dieci di questo terzo discusso e discutibile millennio. Ci sono gli ingredienti dei nostri giorni. Le donne e il coraggio. Ambiente. Corruzione. Identità di genere. Immigrazione. E il mare come palcoscenico di guerra e pace, di questi tempi teatro anche di massicce ondate di esodo di intere popolazioni dal Sud e dal Medio Oriente.

Sui grandi schermi di Triennale, Fondazione Feltrinelli e Museo della scienza e della tecnologia scorreranno gratuitamente - non si paga l'ingresso alle proiezioni - immagini diverse che aiuteranno a comprendere i retroscena di tanti scottanti spunti. Non sarà facile orientarsi fra materiale così eterogeneo e interessante e qualche anticipazione può servire a non perdere di vista argomenti riecheggiati anche nel cinema narrativo e nelle principali rassegne. Wall di Cam Christiansen è tra le novità più attese perché esplora il tema della divisione attraverso il muro fra Israele e Palestina con la tecnica del disegno di animazione. Una chicca straordinaria in cui un genere cinematografico - il cartoon - diventa linguaggio al servizio di esigenze documentaristiche. The school in the cloud di Jerry Rothwell studia l'istruzione e l'educazione nel secolo del web, mettendo in parallelo una scuola bengalese dove i ragazzi ignorano la seduzione di computer e internet e una scolaresca del Regno Unito con una sorta di dipendenza dalla Rete.

Da non trascurare Transformer di Michael Del Monte che fa rima con Girl, la rivelazione di Cannes dal 27 settembre sugli schermi italiani, sull'identità di genere. Ne è protagonista un ex marine americano campione di body building che si confessa transgender e viene abbandonato dagli sponsor, rinnegato dai genitori ed escluso dalle competizioni. La vulnerabilità emozionale, in stridente attrito con la forza fisica, rappresentano la doppia controversa natura. Ed è trasformazione anche quella di Karen Winther che in Exit racconta se stessa e il suo percorso di uscita dall'estremismo come forma di violenza.

Sette donne - giornaliste, costumiste, attrici e top model tra le quali Rosita Missoni, Rula Jebreal, Patricia Field e Bethan Hardison - si svelano a Yvonne Sciò, regista di 7 women. Fra i titoli in concorso, va segnalato Blindly dancing di Fabio Palmieri sul rapporto fra il mondo degli ipovedenti e la danza con un viaggio nelle scuole che insegnano a chi non vede i segreti per ballare nonostante la gravità del loro handicap.

«Visioni dal mondo.

Immagini dalla realtà» è anche arte dell'incontro e, tra le presenze annunciate, ci sono la documentarista Costanza Quatriglio e i registi Gianni Amelio - autore de La tenerezza - e Pietro Marcello che ha firmato lo splendido e poetico Bella e perduta, tra i migliori film italiani degli ultimi anni, presentato al festival di Locarno.

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