Basta gadget e magliette di Milan e Inter all'imbocco della Galleria. Niente più venditori di panini, bibite e caldarroste tra piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele, e addio ai dolcetti tipici siclliani o altre invenzioni commerciali che possono «disturbare» l'asse tra piazza Cordusio e il Castello Sforzesco. «C'è bisogno di pulizia estetica» aveva spiegato tempo fa l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso. Il regolamento per il commercio ambulante in città è datato 1971. Il Comune sta riscrivendo i criteri per le future concessioni in 41 punti (dal colore dei chioschi alla distanza da luoghi di interesse) e ha pronto una mappa di luoghi dove da ora in avanti saranno banditi chioschi e ambulanti. Ci sono la Galleria, piazza Duomo - compreso il sagrato e i portici settentrionali - i «canali prospettici nei pressi di edifici monumentali» (via Dante è l'esempio scuola) ma anche piazzetta Reale, piazza Scala, via Mengoni, Santa Maria delle Grazie. Non si potranno piazzare bancarelle a meno di 50 metri dalle principali chiese, musei, cimiteri, a 10 metri dai luoghi di interesse culturale e sarà vietata nei parchi la vendita di oggetti diversi da souvenir, stampe, alimenti, bevande, fiori. Un regolamento che si presta al rischio di ricorsi: da piazza Duomo i titolari di vecchie licenze sono già partiti all'attacco (anche se sono tutte scadute e operano già in deroga), Palazzo Marino ha garantito che verranno proposte delle sedi alternative agli ambulanti che in certi casi operano in centro quarant'anni. Si valutano con attenzione i pro e contro, anche ieri il voto è slittato ma la prossima settimana dovrebbe essere decisiva. Già approvata invece la prima parte della rivoluzione anti-suk: le nuove linee guida per la vendita temporanea su suolo pubblico. Più paletti nel rilascio delle autorizzazioni, anche per evitare come in passato che dietro alla raccolta fondi si nasconda un mercato tout court. E uno stop alle continue polemiche sull'invasione di tendoni davanti alla cattedrale.
Salvo casi specifici, «rimessi alla decisione dell'amministrazione», la giunta ha deciso che «non potranno più ospitare manifestazioni di vendita temporanea» piazza Duomo, Galleria e corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila, via, loggia e piazza dei Mercanti, piazza Scala, Liberty, Cordusio, San Fedele, San Carlo, Castello, via Dante e Beltrami, l'Arco della Pace, parco Sempione. L'elenco prosegue con i giardini Montanelli, piazza Duca d'Aosta e Diaz, Argentina, Cadorna, Santa Maria delle Grazie, corso Buenos Aires. Potranno ottenere autorizzazioni di vendita temporanea quelle manifestazioni in cui sono evidenti l'interesse e l'azione diretta del Comune o di altre amministrazioni, eventi con finalità sociali, culturali o assistenziali, eventi legati alla promozione di libri o prodotti a km zero. Invariata la durata dei permessi: 3 giorni consecutivi per i mercatini saltuari, 5 per quelli promossi da onlus.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.