Ci mancava il «Pride» per le palme. L'associazione gay, laica e antifascista dei «Sentinelli», esponenti del Pd e anche un gruppo di profughi ospiti della caserma Montello sono scesi in piazza per difendere l'«orgoglio» delle palme e dei banani spuntati nelle aiuole davanti alla cattedrale. La giungla metropolitana sponsorizzata da Starbucks da due settimane è sotto attacco del centrodestra e di buona parte dei milanesi. La Lega parla provocatoriamente di un'«africanizzazione» di Milano da parte della giunta Sala. Proprio il sindaco d'altra parte, poco entusiasta del progetto, nei giorni scorsi ha chiesto uno stop alle polemiche, «valutiamolo quando sarà finito, ora parliamo d'altro». Il suo appello non è stato ascoltato neanche dai consiglieri dem che ieri hanno partecipato alla manifestazione dal titolo «Piantatela lì», slogan «coltiviamo le diversità». E ovviamente palme e banani sono stati il pretesto per difendere soprattutto gli immigrati. L'invito a doppio senso era di presentarsi con ortaggi e piante «di qualsiasi colore e soprattutto provenienza». E un centinaio di persone (decisamente meno, diciamolo, della folla che dall'altra parte della piazza osannava il cantante Michele Bravi ospite del megastore Mondadori) hanno indossato sulla testa o al collo melanzane, patate, pomodori, c'è chi ha portato dei cactus. «Oggi ho portato con me un immigrato: il pomodoro, portato sulle tavole europee nel 1500 da uno spagnolo - ha provocato il portavoce dei Sentinelli, Luca Paladini -. La destra ha voluto trasformare il fatto che hanno messo queste piante in Duomo come l'ennesima occasione per fare una campagna sulla pelle di cittadini immigrati. Noi ci ribelliamo a questo».
Non si fa attendere l'ironia del capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Riccardo De Corato. «Accogliamo con una certa soddisfazione l'iniziativa dei Sentinelli che manifestando in piazza Duomo hanno contribuito ad inaugurare il Carnevale ambrosiano e allieteranno famiglie e bambini con quella che senza dubbio è una carnevalata. Ci dicano, quale altra cattedrale europea è stata violentata in questo modo? E la Giunta non tiri fuori il discorso dell'Ottocento perché era un contesto completamente diverso, e perché Milano deve guardare avanti e non indietro».
Proprio domani, il sindaco riceverà a Palazzo Marino il ceo Starbucks, Howard Schultz. Presenterà il progetto e i tempi di apertura della caffetteria del colosso Usa in piazza Cordusio, sarà la prima in Italia.
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