Pisapia sfida Alfano: "Avanti sui gay"

Il sindaco contro il ministro dell'Interno che aveva chiesto di cancellare le trascrizioni dei matrimoni omosessuali

Pisapia sfida Alfano: "Avanti sui gay"

«Buon giorno Milano!». Questa volta non è Giuliano Pisapia a dare il buon giorno alla sua città all'indomani della vittoria elettorale, ma il ministro dell'Interno Angelino Alfano che saluta la città con l'annuncio di una circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro e alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay celebrate all'estero, all'indomani della richiesta fatta dal Consiglio comunale di trascrivere i matrimoni tra coppie omosessuali contratti all'estero. Alfano avverte che «in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». «In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso - ha spiegato il leader di Ncd a Rtl 102.5 - quindi quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano. Non è consentito dalla legge». Giuliano Pisapia non si scompone e sfida il governo: «Non ho alcun dubbio, trascriverò i matrimoni contratti all'estero. Tanto più che il consiglio comunale a larghissima maggioranza ha chiesto al sindaco, che aveva già questa intenzione, la trascrizione dei matrimoni registrati all'estero - la sua motivazione affidata alle telecamere del tg1-. É la stessa legge che prevede espressamente che l'ufficiale di stato civile trascriva i matrimoni regolarmente celebrati all'estero, salvo che non siano contrari all'ordine pubblico, ma la Corte costituzionale proprio recentemente ha detto che non c'è contrarietà». Spetta al governo o al parlamento legiferare? «Il Parlamento - spiega Pisapia - deve legiferare sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, non sulla trascrizione delle unioni registrate all'estero».

Un'uscita (quella di Alfano), inutile dirlo, che ha scatenato le ire dei consiglieri di maggioranza che lunedì hanno approvato la mozione congiunta del consigliere Sel Luca Gibillini e del Radicale Marco Cappato in cui si chiede al sindaco di «trovare le modalità per trascrivere gli atti attestanti le celebrazioni di matrimoni contratti all'estero». «A governare con Alfano - commenta Mirko Mazzali (Sel) - succede che mentre a Milano e in altre città i consiglieri Pd votano per fare trascrivere le nozze gay contratte all'estero, lui fa una circolare ai Prefetti perché vengano cancellate ed annullate di ufficio». «Milano approva la nostra mozione e la mattina dopo - scrive Gibillini - il ministro dell'Interno del Governo Renzi si affretta a chiedere a tutti i prefetti di non riconoscere le trascrizioni. È evidente che Milano fa paura a chi vuole negare diritti». Sulla stessa linea l'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino (Pd): «Ai Comuni come il nostro che cercano di rispondere al vuoto legislativo sui diritti civili Alfano replica dando ai Prefetti indicazioni di annullamento delle trascrizioni. E ho detto tutto». In serata interviene anche il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati: «Alfano sbaglia approccio quando cerca di impedire le trascrizioni dei matrimoni omosessuali. Sulla certezza che sia un atto contro la legge, poi, non ci siamo proprio. La trascrivibilità del matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato all'estero infatti “si deve valutare alla luce dell'ordine pubblico internazionale”».

Secondo Giacomo Cardaci di Rete Lenford, l'associazione che si batte per i diritti lgbt, «Alfano non ha alcun potere di cancellare le trascrizioni già fatte. L'unico modo di annullare le trascrizioni è impugnarle davanti all'autorità giudiziaria».

È vero anche, però, che gli ufficiali

dell'Anagrafe rispondono al ministero dell'Interno. «Il modo più sicuro per il sindaco è trascrivere lui stesso gli atti, senza emanare ordinanze o decreti, nè imporre nulla agli ufficiali di stato» spiega ancora Giacomo Cardaci.

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