Erano giorni che il sindaco Giuliano Pisapia era piuttosto teso. Insoddisfatto di come veniva trattata l'Expo, un evento non solo per Milano e la Lombardia, ma per tutto il Paese. E alla fine ieri è arrivato un attacco durissimo al governo Monti, responsabile di non fare abbastanza. Perché i tempi per la concessione della deroga al patto di stabilità al Comune «sono terminati» ed è «deplorevole che questo governo non abbia pensato al futuro della nazione visto dall'Expo. Un motivo in più per dare un giudizio estremamente negativo sul suo operato». Parole durissime, pronunciate a margine dell'inaugurazione della tappa milanese del Tour per i 50 anni di Enel. «Non si può pensare che un governo che ha avuto un ruolo così importante per la credibilità internazionale del Paese - ha spiegato - non faccia scelte precise sul futuro di Expo». Questo, secondo Pisapia, significa che «forse qualcuno nel governo, non certo Monti, non credeva alla possibilità che Expo potesse diventare quel volano di sviluppo che sarà». E qui parte la caccia al ministro responsabile di tanta trascuratezza, al dicastero che ha stretto con miopia i cordoni della borsa. Perché sulla richiesta di deroga al patto di stabilità, Pisapia ha confermato di non aver ricevuto dal governo «promesse, risposte o impegni». Anche perché, ha ribadito, la deroga sarebbe stata il segno di un «pensare al futuro della nazione attraverso Expo» che ha ricordato essere l'unico grande evento nazionale in agenda per i prossimi anni.
Per l'amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala serve una figura in grado di essere «un referente politico, qualcuno che sia il vero interlocutore con il governo». Perché «dal governo tecnicamente c'è stato il supporto e il rappresentante del governo nel cda ha dato una grande mano». Il sindaco peraltro, ha fatto notare Sala. «Ha sottolineato che il presidente Monti nell'evento ci ha creduto e ci crede. Ma il punto non è solamente il presidente del consiglio, ma qualcuno che sia pienamente responsabilizzato. Io su questo sono convinto che il nuovo governo interverrà e credo che per noi sia assolutamente necessario». Si vedrà.
Intanto apertura delle buste e l'annuncio che l'auto ufficiale dell'Expo sarà a la Fiat. Il gruppo Fiat-Chrysler è il «Sustainable Mobility Partner», investimento da 7,1 milioni di euro cash a cui si aggiungono 2,3 milioni in auto. E per Sala se il 2012 è stato l'anno in cui «è stato messo in sicurezza il progetto e sono stati trovati gli alleati», l'anno prossimo «sarà l'anno chiave, perché nell'ultimo trimestre del 2013 andranno consegnate ai Paesi le aree e vedremo il grosso delle attività. Sarà quindi l'anno dei lavori e della comunicazione». Per quanto riguarda i lavori, la notizia è che il solo cantiere potrà generare 180 nuovi posti di lavoro già da gennaio, per arrivare a 700 a giugno e a mille a fine anno. A cui andranno aggiunti i lavoratori ingaggiati dai singoli Paesi per costruire i loro padiglioni.
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