Buone notizie per gli amanti del nuoto: le piscine apriranno all'alba e chiuderanno all'una di notte. Ovviamente non tutte e non tutti i giorni della settimana ma la novità degli orari scatterà presto, soprattutto dove gli habitué del centro sportivo ne hanno fatto esplicita richiesta.
Stile libero by night alla Cozzi, alla Solari e alla Procida, apertura alle 6 del mattino in programma alla Cozzi e alla Suzzani. Non si tratta dell'unica novità in arrivo per gli sportivi di Milano: entro un anno al posto del biglietto d'ingresso i nuotatori potranno utilizzare la tessera elettronica, che probabilmente coinciderà con la tessera sanitaria.
Le sfide che Milano Sport, la società che gestisce gli impianti, deve affrontare sono parecchie e nient'affatto semplici. Ma il presidente Pierfrancesco Barletta si pone un obbiettivo: ridurre del 70% entro il 2014 le perdite della società, portandole da 7 a 2 milioni di euro. E risponde all'attacco sferzato dal manager sportivo privato Umberto Quintavalle precisando che «le perdite del 2011 non sono 11,7 milioni ma 7, poiché 4,3 milioni sono l'accantonamento per rischi». Detto questo, il rosso in bilancio accumulato negli anni è comunque alto e dimostrare che Milano Sport non è «un carrozzone», come la stessa Lega accusa, è un'operazione ardua. «Ce la metteremo tutta - promette Barletta - e scandiremo il nostro lavoro con bilancini mensili, per tastare costantemente il polso della società».
Entro la fine dell'anno sarà pronta la pista dello stadio XXV Aprile, costata 130mila euro e inutilizzabile: «Porterà ad aumentare i ricavi di 300mila euro all'anno - spiega il presidente - e sarà in grado di ospitare le competizioni di ogni livello». E poi c'è il Pala Lido, che nel giro di un anno si chiamerà Pala Armani e che potrà ospitare anche i concerti con una capienza di 6.500 persone: tradotto in entrate, significa un milione all'anno in più nelle casse della società. In più Barletta replica a Quintavalle e a chi critica la società di dedicarsi più ai galà a bordo piscina che al sociale: «Gli aperitivi, gli eventi e le cene aziendali - sostiene - non sono un costo ma portano ricavi, quindi non c'è nulla di risibile. Ci servono per sostenere altre spese, per non aumentare i prezzi e per promuovere proprio il sociale».
Alla voce tagli non mancano le sforbiciate, alcune anche sostanziali. Parecchi contratti interinali non sono stati rinnovati e il lavoro è stato riorganizzato su un numero più contenuto di collaboratori, portando a risparmiare 700mila euro all'anno (si calcola di arrivare a un milione entro la fine del 2012). Altri 670mila euro verranno risparmiati grazie alla rinegoziazione dei contratti per energia e telefoni.
Quintavalle aveva anche usato parole feroci per criticare la ristrutturazione del Vigorelli sostenendo che sarebbe stato meglio decidere di raderlo al suolo e costruire un impianto più funzionale. «I lavori non graveranno sui bilanci - puntualizza ora Barletta - perché abbiamo a disposizione 15 milioni di euro di oneri di urbanizzazione di City Life».
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