Il posto a un rom costa 165mila euro

La denuncia della Consulta contro le politiche del Comune per trovar loro lavoro

I rom avvertono le istituzioni: se non si farà qualcosa per migliorare le loro condizioni, sono pronti a «mostrare il vero volto di Milano ai venti milioni di turisti in arrivo per l'Expo». E intanto annunciano una prima iniziativa: ad aprile partirà una raccolta firme per chiedere il riconoscimento dei rom come minoranza. Intanto però c'è la situazione di Milano dove proprio la questione dei campi nomadi è stata fin dalla campagna elettorale uno degli impegni dell'allora candidato Giuliano Pisapia. Non è andata come molti avevano sperato, convogliando a sinistra speranze e probabilmente anche un po' di voti. Perché, si scopre, il Comune ne ha trasferiti molti nei centri di accoglienza dove dovrebbero essere aiutati a inserirsi nella società, ma «fino ad ora, stando a quanto dice l'assessore Granelli, hanno trovato un lavoro solo a 9 – spiega Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta Rom e Sinti –.

Se dividiamo i 5 milioni e 600mila euro spesi dal Comune per la questione rom, ognuno di quei posti è costato 165mila euro». E «anche noi saremmo d'accordo con Salvini sull'idea di chiudere i campi, sono il frutto di scelte politiche di decenni fa».

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