Il Comune mette gli stranieri a tavola - sono già 5mila le prenotazioni - e si dimentica dei milanesi in difficoltà. Ognuno è invitato a portare il suo «piatto dell'infanzia» con relativi racconti e aneddoti, perchè il cibo e la tavola sono la quinta essenza della condivisione. Per garantire cibo a sufficienza per tutti gli sponsor e i partner - l'iniziativa è a costo zero per il Comune - si sono dati da fare: Spontini consegnerà un migliaio di tranci di pizza, Alce Nero offrirà taralli, olio e frutta fresca, Ferrarelle l'acqua. Nel mirino: la maxi tavolata da 2,5 chilometri e 8mila posti a sedere che si snoderà nel Parco Sempione, «Ricetta Milano» organizzata da Palazzo Marino e dal Comitato «Insieme senza muri».
Per non parlare delle preoccupazioni, sollevate dagli stessi consoli, per la sicurezza e l'ordine pubblico dell'evento e per la tutela del Parco vincolato dalla Sovrintendenza e dal regolamento del verde. Mercoledì il Comitato per l'Ordine e la sicurezza in Prefettura e il tavolo tecnico in Questura per definire il piano e il sistema di controlli e di accessi al parco, mentre l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, regista dell'evento, ha già messo le mani avanti assicurando «che il parco verrà restituito alla cittadinanza nel pieno rispetto del verde e che Amsa sarà sul posto per garantire la massima pulizia». Certo, rispetto alle premesse, l'evento è stato ridimensionato: dai 50mila partecipanti iniziali - si pensava di distribuire anche 40mila cestini da pic nic - si è passati ai soli 8mila posti a sedere.
«Sono 670mila i lombardi in stato di povertà, secondo i dati presentati due giorni fa dal Banco Alimentare, di cui un quarto, ovvero 170mila nell'area di Milano» ricorda Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda. Per non parlare delle situazioni di anziani soli, famiglie sotto la soglia di povertà, giovani disoccupati che forse preferirebbero che il Comune si dedicasse a qualche progetto rivolto a loro. «Mentre in tutta Italia i cittadini chiedono più lavoro, sicurezza e una gestione oculata dell'immigrazione, la sinistra milanese continua a vivere dentro una bolla» afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. Che Milano sia una città multietnica e accogliente è noto, non c'era certo bisogno di dimostrarlo con una tavolata planetaria, che tanto sa di spot personale, con buona pace dei candidati sindaci del Pd che andranno al ballottaggio l'indomani a Cinisello, Gorgonzola e Bareggio.
Tira dritto il sindaco Beppe Sala, come già fatto lunedì in consiglio comunale sul tema dei migranti: «Do per scontato che le critiche ci saranno, ma questo non condizionerà la mia azione fino all'ultimo giorno». E rivendica la sua linea politica: «Stiamo facendo esattamente quello per cui ci eravamo candidati a governare. Lo stiamo facendo con una modalità, che non può essere la ricerca del consenso a tutti i costi, annusando l'aria - continua il sindaco - ma cercando di fare il giusto. Per noi questo è il giusto: riconoscere che una città plurale come la nostra ha il suo valore». E anzi è il caso di dire «grazie» a quelle 260mila persone, cittadini di origine straniera, che «mandano avanti parte del lavoro della città, spesso il più faticoso». «Nessuno di noi è per un'immigrazione incontrollata - spiega - ma nei nostri valori c'è l'idea di trovare una formula per poter convivere in una società complessa. Certamente è saggio cercare di allineare quelli che la vedono come te. E tra quelli è importante che ci sia la Chiesa, che ci sia la rete della solidarietà milanese, per cui per me questa è una grande iniziativa».
«La grande tavola di parco Sempione ci si presenta come un laboratorio di umanità e di felicità - sostiene Monsignor Bressan, Vicario per l'azione sociale della Diocesi di Milano - . In un mondo dentro il quale i cambiamenti in atto rischiano di creare stili di vita improntati alla paura e alla solitudine, la vera cura consiste nel saper riscoprire le sorgenti della felicità».
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