Cronaca locale

Preso il truffatore dei record. La cifra choc: quanto ha intascato

È stato arrestato a Milano Craig Auringer, il truffatore dei record. Secondo l'accusa, il 52enne avrebbe generato proventi illeciti per oltre 100 milioni di dollari

Preso il truffatore dei record. La cifra choc: quanto ha intascato

È stato arrestato a Milano Craig Auringer, il truffatore dei record. Si tratta di un 52enne canadese ricercato internazionale per una maxi-truffa sul mercato azionario. L’uomo, secondo quanto reso noto, è stato arrestato a Milano su mandato di cattura della Procura di New York. Auringer, che è appunto un cittadino canadese residente nel Regno Unito, è stato fermato mentre stava passeggiando tranquillamente in via Manzoni, nel centro storico di Milano, dove alloggiava da alcuni giorni in un albergo. Quando è stato avvicinato dalla polizia, il 52enne ha subito consegnato i suoi documenti. Adesso Auringer, ricercato per truffa, è stato trasferito nel carcere di San Vittore in attesa dell'udienza per l'estradizione in Corte d'appello.

L'arresto in centro a Milano

L'uomo è ritenuto al centro di una manipolazione del mercato azionario e societario Usa che, secondo quanto asserito dall’accusa, ha generato più di 100 milioni di dollari di proventi illeciti. Il fermo è avvenuto durante un normale giro di controllo da parte della polizia. In seguito all’immissione del suo nominativo in archivio, gli agenti hanno visto che sull’uomo pendeva un mandato di arresto internazionale. Il fermo è avvenuto nella mattinata di ieri, alle 10.30 di lunedì 17 ottobre. Il 52enne, che come abbiamo detto risulta residente in Inghilterra, da qualche giorno alloggiava in modo stabile in un hotel del centro di Milano. Fino a ieri, Auringer era ricercato dalla Procura di New York per una truffa azionaria da 100 milioni di dollari.

La truffa

Il 52enne era stato iscritto lo scorso 14 aprile all’interno della lista dei ricercati da parte del procuratore del distretto Sud di New York Damian Williams e dal vicedirettore dell'ufficio newyorkese dell'FBI Michael J. Driscoll. Auringer era coinvolto, insieme ad altre 15 persone residenti tra Canada, Regno Unito, Bulgaria, Spagna, Monaco, Turchia e Bahamas, in una operazione di ‘pump-and-dump’. Facendo riscorso a nomi fittizi e a società di comodo, il gruppo riusciva ad attirare investimenti per operazioni ad alto rischio in tutto il mondo. L’obiettivo di queste operazioni era quello di sottrarre i soldi degli investitori. Il sistema studiato dal gruppo, con base a Vancouver, prevedeva la razzia sul mercato internazionale di azioni di piccole società. In seguito, queste azioni venivano ‘pompate’ presso altri investitori attraverso campagne di promozioni fasulle, utilizzando anche finte informazioni, per arrivare infine alla loro vendita al massimo delle quotazioni in borsa.

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