«Manifesto abusivo». Un'infilata di adesivi - accompagnati da multa - applicati dai vigili sui faccioni dei politici. Da ieri è partita ufficialmente la campagna elettorale per le regionali e i ghisa sono già entrati in azione contro i furbetti. In viale Marche all'angolo con via Farini in mattinata avevano già coperto e sanzionato i poster del candidato presidente di Pdl-Lega Roberto Maroni, della capolista di Sel Chiara Cremonesi, il Partito liberale. Per dire. L'invasione dei «manifesti selvaggi» è partita e a breve si faranno i conti: alle Comunali del 2011 si arrivò a quota sei milioni di euro. Il Comune ha piazzato da una settimana 3mila tabelloni, sta attendendo che la prefettura li assegni ai partiti che si sono prenotati nei giorni scorsi. Chi li ha utilizzati prima, era già fuorilegge per il Regolamento della pubblicità: i funzionari hanno multato una trentina di poster per un totale di 40mila euro. Da ieri, appunto, i controlli sono passati ai vigili. E sono partite anche le polemiche, soprattutto dal centrosinistra, anche se rischiano di essere smentite tra un pò dai fatti: nel 2011, il Pd fu il secondo partito più multato, 331 poster fuorilegge e 380mila euro da pagare. Solo dal partito, perchè poi si aggiungevano le affissioni abusive dei singoli candidati, tra i più recidivi quelli dei piddini che poi sono diventati assessori della giunta Pisapia (100 multe a Pierfrancesco majorino, 75 verbali per 78.592 euro a Stefano Boeri, 17 per poco più di 14mila euro a Pierfrancesco Majorino). Per ora il coordinatore milanese del Pd Francesco Laforgia, candidato alla Camera a Roma, va all'attacco del Carroccio e accusa: «Ci sono manifesti abusivi della Lega sulle plance elettorali ovunque. É la Lombardia che hanno in testa loro». Francesco Rizzati, ex consigliere dei Comunisti italiani a Palazzo Marino e ora candidato in Regione nella lista «Etico-Per un'altra Lombardia» guidata da Andrea Di Stefano non risparmia destra e sinistra. Da Maroni a Sel, «prima di essere sommersi da ogni tipo di affissione illegale, a nome di tutti i Davide disarmati davanti a prepotenti Golia dalla spesa facile che hanno iniziato a invadere i tabelloni con i loro manifesti, vorrei lanciare un appello al sindaco e ai vigili. Impediscano che Milano diventi per l'ennesima volta il luogo dell'illegalità, con i tabelloni che cambiano fisionomia ogni quattro ore e un drammatico spreco di soldi e democrazia. Tutti i candidati anzi dichiarino ora il budget della campagna, io spenderò 2mila euro, l'equivalente di mille manifesti e 20mila volantini».
Chi rischia la multa, di solito la fa franca. Aspettando la sanatoria (che normalmente arriva e accontenta una platea bipartisan di politici) sulle 1.400 sanzioni per manifesti abusivi elevate durante le elezioni comunali 2011, solo 25 hanno pagato l'ammenda.
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