Profughi, 1° novembre il trasloco alla Montello

La caserma pronta a ricevere 300 immigrati Domani il presidio della Lega e dei residenti

Marta Bravi

Non si ferma l'ondata migratoria sulle nostre coste, e in centinaia continuano ad arrivare ogni giorno a Milano. In via Sammartini, all'hub allestito dal Comune, solo sabato sono stati accolti 494 profughi e in 140 hanno trascorso la notte all'adiaccio tanto che l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha parlato di emergenza sanitaria. Intanto fervono i lavori in via Caracciolo 29: dal 1 novembre infatti 300 richiedenti protezione internazionale saranno accolti, per 14 mesi, nella caserma Montello, a due passi da piazza Firenze. Alla fine del 2017, ha assicurato il sindaco Sala a settembre « partirà il progetto originario di trasferimento alla caserma di reparti della polizia quali volanti, ufficio immigrazione e tante residenze per poliziotti».

Così mentre i Fratelli di San Francesco stanno attrezzando gli spazi occupati fino a pochi giorni fa dai militari, c'è già chi si prepara a scendere sulle barricate, come il segretario provinciale della Lega Nord Davide Boni: «Vigileremo su quanto accadrà in questa struttura strategica, sottratta momentaneamente alle forze dell'ordine con l'obiettivo di renderla un centro di accoglienza per rimediare all'imbarazzante gestione dei flussi migratori da parte di Renzi e soci». Il Carroccio ha già organizzato per domani alle 19 un presidio davanti alla caserma, cui parteciperà anche il segretario federale Matteo Salvini.

Continua a destare preoccupazione la situazione nell'hub di via Sammartini, il centro di accoglienza allestito alla Centrale dal Comune tanto che l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera lancia l'allarme: «La situazione igienico sanitaria presso l'hub di via Sammartini continua ad essere grave e preoccupante. Il tentativo della scorsa settimana di contenere il numero delle persone accolte nella struttura è fallito. La situazione è ormai ingestibile, il Comune intervenga al più presto».

L'ex vicesindaco Riccardo de Corato fa i conti in tasca a Palazzo Marino per la determina con cui si destinano 54 euro al giorno di fondi Sprar per 45 minorenni che verranno accolti per un ann o per un valore complessivo di 726.806 euro. «Oltre all'accoglienza in una struttura - spiega de Corato a proposito del servizio di accoglienza temporanea a favore di minori stranieri non accompagnati - agli immigrati verranno forniti orientamento e accompagnamento al lavoro, aiuto legale, formazione professionale e altre agevolazioni. Non solo quindi paghiamo per vitto e alloggio, ma anche per i servizi di accompagnamento. Sono soldi statali, quindi di tutti noi che si sommano a tutti gli altri spesi per i clandestini che dovremmo rimandare a casa».

Sempre ieri il consiglio regionale ha approvato la mozione della Lega con cui si chiede che la Giunta si impegni «a dare mandato alle Asst (aziende socio sanitarie territoriali) di procedere alle opportune azioni giudiziarie per il recupero delle somme dovute dallo Stato alla Regione Lombardia per le cure erogate dalle strutture sanitarie ai migranti ».

Sul piatto 41 milioni di euro .

A tanto ammontavano al 31 dicembre 2015, secondo un'analisi fornita dalla direzione generale Welfare della Regione, i crediti vantati dalle aziende sanitarie nei confronti delle prefetture, i soggetti individuati come enti pagatori dalla circolare del ministero della Sanità per prestazioni erogate a stranieri temporaneamente presenti.

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