Profughi, Mameli esclusa. «Per ora»

Dopo il caso Montello, la Zona chiede del possibile uso della caserma di Niguarda

Alberto Giannoni

Dopo la Montello, la Mameli. Dopo il caso che si è aperto col previsto arrivo di 300 profughi in via Caracciolo, si torna a parlare di un'altra grande caserma, la Mameli in viale Suzzani.

È il municipio a sollevare il caso della storica sede del terzo reggimento bersaglieri, unità più decorata d'Italia. Le preoccupazioni su un possibile utilizzo della Mameli circolano nel quartiere, anche perché la caserma, oggi proprietà di Cassa depositi e prestiti, viene periodicamente tirata in ballo come una possibile alternativa all'impiego della Montello, su cui si è aperto un braccio di ferro che vede schierati anche alcuni residenti riuniti in comitato. L'assessore municipale alla Sicurezza Andrea Pellegrini ha scritto prima agli omologhi del Comune Carmela Rozza e Pierfrancesco Majorino, titolari delle deleghe alla Sicurezza e alle Politiche sociali. Non ottenendo risposte esaurienti si è rivolto al prefetto: «Nella nostra Zona, a poche centinaia di metri dalla ex caserma Mameli - ha scritto - è attivo il Centro di prima accoglienza della Croce Rossa di Bresso, che ospita da diverso tempo un numero molto importante di profughi. Questa situazione procura parecchi disagi alla popolazione dei quartieri confinanti, pertanto non credo opportuno venga attivato a tale scopo un altro insediamento contiguo». Prontissima la risposta del prefetto, Alessandro Marangoni: «Per il momento non è in programma l'utilizzo della ex Caserma Mameli di viale Suzzani a Milano per l'accoglienza migranti». Viene escluso, «per il momento» dunque, un possibile impiego della Mameli. La risposta è stata molto apprezzata in municipio, anche per la rapidità, ma la smentita non categorica ha messo in agitazione il quartiere destinatario: «C'è allarme - commenta il presidente del municipio Giuseppe Lardieri - Per il momento è no, io non so se dopo... ma per il momento ci atteniamo al no. Noi comunque vigileremo, faremo di tutto». Lardieri, esponente di Forza Italia, prosegue riferendosi al governo: «Quel che è certo - spiega - è che non si può riempire tutta Milano, c'è un limite a tutto. Spero che nel patto di Milano non ci sia compreso anche questo, prendere, prendere e prendere senza programmazione. Bisogna accogliere chi ha diritto, ma chi ha diritto». Simile la reazione dell'assessore Pellegrini, leghista: «Io ringrazio il prefetto per le rassicurazioni - spiega - Certo, i cittadini sono preoccupati dopo il caso Montello e le affermazioni del sindaco. Sulla Mameli c'è anche un progetto di riqualificazione urbana ma, anche tenendo conto che la guardianìa privata non è più presente, sono allarmati».

«I cittadini - conclude Pellegrini -hanno paura che venga utilizzata, anche perché le vie limitrofe vivono il disagio del centro di Bresso. Noi siamo al fianco dei cittadini. E abbiamo chiesto di essere informati in anticipo se il momento dell'utilizzo dovesse arrivare».

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