Prove insufficienti, torna in libertà la ex lady Vallanzasca

Ad Antonella D'Agostino, ex moglie di Renato Vallanzasca, riesce l'impresa che al bel Renè in decenni di carriera malavitosa non era mai riuscita: lasciare il carcere non con una evasione rocambolesca ma con il permesso dei giudici. Vedere riconosciuta, se non la propria innocenza, almeno la inesistenza di prove sufficienti per farle festeggiare dietro le sbarre l'arrivo del 2014.
L'avevano arrestata su richiesta della procura di Napoli il 9 dicembre scorso, accusandola di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo le tesi dei pm, la bionda e pimpante signora era diventata un tassello di una banda di camorristi che controllavano nella zona tra Caserta e Frosinone una serie di attività imprenditoriali: non ultima, la produzione e il commercio della mozzarella di bufala.
Proprio su un progetto - piuttosto vago e mai attuato - di aprire un canale di vendita per la bufala anche a Milano le intercettazioni avevano registrato anche la voce di Renato Vallanzasca. L'ex boss della Comasina non era stato nemmeno iscritto nel registro degli indagati, ma la sua presenza nelle carte aveva fatto spiccare all'insu l'appeal mediatico della vicenda. Costringendo Vallanzasca, tramite avvocato, a rendere noto che la storia d'amore con Antonella ormai era chiusa.
Lei, la ormai ex lady Vallanzasca, in cella si era proclamata innocente.

E il suo legale, Beatrice Saldarini, aveva impugnato davanti al tribunale del Riesame di Napoli l'ordinanza di custodia. «Assoluta mancanza di indizi», aveva sostenuto l'avvocato. E ieri i giudici le danno ragione. La vera bufala erano le accuse?

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