Quartieri popolari, città abbandonata

Periferie dimenticate, inquilini delle case popolari abbandonati a se stessi. La giunta rosso arancione sembra aver completamente dimenticato non solo le promesse della campagna elettorale ma fette della città. Con atteggiamento schizofrenico da una parte la giunta licenzia il nuovo regolamento edilizio che punta a sconfiggere situazioni di degrado estremo, dall'altro abbandona interi quartieri e i suoi abitanti come se nulla fosse.Sono 76 gli alloggi sfitti da 6 mesi alla Casa dello Studente allo Stadera, un immobile realizzato da Comune (giunta Moratti) e Aler destinato a ospitare studenti universitari e giovani con contratti di formazione lavoro. Il gestore ha disdetto il contratto, bloccando di fatto le assegnazioni mentre Aler, proprietaria degli immobili, rimanda alla risoluzione di una vertenza legale con la Cooperativa. «Parrocchia, Fondazione Condividere e Associazione Alveare hanno chiesto al Comune di poter gestire il progetto ma non hanno ricevuto nessun riscontro» denuncia Silvia Davite, portavoce di Giovani Frontiera Milano. Il quartiere di proprietà comunale di via Ulisse Dini è afflitto da un'altissima presenza di occupanti abusivi storici (25), problemi di sicurezza e riqualificazione mai effettuata. Il caseggiato cade a pezzi, tanto che sono state messe delle impalcature a protezione dei balconi pericolanti, ma ci si è fermasti lì. In zona 7 nel decadente caseggiato di via Saint Bon 6 è dal 2010 che l'amministrazione non interviene, eppure anche qui non mancano occupazioni abusive e compravendite di alloggi, spaccio, microcriminalità. Sono una settantina i poliziotti che vivono nel case di via Mosca a Muggiano, che vorrebbero acquistare. Cinque anni fa hanno versato un anticipo ad Aler, ma di rogiti o preliminari nemmeno l'ombra, nè della restituzione dei soldi.
L'edificio al civico 59 di via Palmanova continua a essere oggetto di atti vandalici. Addirittura il presidente del comitato inquilini ha subito diverse intimidazioni e minacce. E dire gli abitanti dal 2009 pagano un servizio di custodia inesistente: decine di famiglie hanno fatto richiesta di compensazione delle partite contabili per crediti che il Comune deve rimborsare, ma non hanno ancora ottenuto alcuna risposta. Anche qui e in via Tarabella 4 sono almeno 21 gli alloggi sfitti da mesi, mentre molti di quelli assegnati sono occupati da persone agli arresti domiciliari, con gravi problemi mentali e tossicodipendenti. L'ascensore della scala G è fermo da un mese e nonostante molte segnalazioni nessuno è ancora intervenuto.
Versa in una condizione di estremo degrado anche il quartiere Arquà-Padova-Predabissi-Grigna, su cui a dicembre è stata presentata una mozione dal consigliere Giulio Gallera (Fi). I problemi? Criminalità diffusa, sporcizia (via Arquà e Clitumno), mancanza di un pattugliamento notturno da parte delle forze dell'ordine, prostituzione (via Leoncavallo) problemi di ordine pubblico (via Predabissi, via Leoncavallo), per non parlare dell'asilo di via Mottarone che necessita di un'urgente riqualificazione. Gallera chiede che «parte dei finanziamenti governativi per il progetto Milano Sicura per Expo 2015 vengano destinati alla riqualificazione di via Padova e che Regione e Aler intervengano per riqualificare il quartiere di via Grigna».
Oltre 2700 sono gli alloggi - per un totale di 7mila inquilini del quartiere Aler del Lorenteggio (Zona 6). Sono 7 le nuove occupazioni abusive avvenute solo a dicembre al civico 181 altrettante quelle avvenute al 178. Su 80 alloggi abitati di via Lorenteggio 181 sono 40 quelli occupati abusivamente, una decina quelli ancora sfitti. Dei 40 alloggi assegnati regolarmente la quasi totalità sono abitati da anziani tra i 70 e i 90 anni, «due sono anziane vedove sole che abitano in mezzo agli occupanti rom e che non stanno più pagando l'affitto per protesta» racconta Davite. Meno di un mese fa il Comune ha annunciato l'intenzione di destinare i 30 milioni di euro stanziati per nuove edificazioni in via Giambellino all'abbattimento e la ricostruzione dei due palazzi Aler (Lorenteggio 179 e 181). «Giovani Frontiera Milano chiede che sul quartiere si apra un tavolo interistituzionale per un progetto complessivo di riqualificazione che comprenda l'accompagnamento sociale». Sempre in zona 6 Bruzzesi 16 e 18 i citofoni sono stati divelti e non funzionano da luglio ma nessuno è ancora intervenuto, mentre in via Faenza 3 gli inquilini attendono da settembre un intervento per le infiltrazioni d'acqua negli appartamenti. Continuano in tutto il quartiere (che comprende anche Giambellino 58 e 60, via Bellini 11 e 16 e via Vespri Siciliani) le occupazioni abusive degli alloggi sfitti, l'attività di spaccio e di delinquenza.
Al Gallaratese, in via Bolla, dal civico 26 al civico 42 su oltre 500 alloggi una cinquantina sono occupati abusivamente da rom ed extracomunitari che si allacciano a elettricità e gas delle parti comuni. Esattamente un anno fa si verificò un incendio nel quartiere, ora gli inquilini, che continuano a chiamare polizia e a2a, hanno paura che possa succedere di nuovo.
In zona 9, all'Isola, è ancora aperta la questione degli anziani dell'ex cooperativa Sassetti rimasti senza sede.

Se dopo l'abbattimento della Stecca la giunta Moratti aveva promesso una sede alla compagnia nella Casa della Memoria, la giunta Pisapia non solo non l'ha mantenuta e ha affidato gli spazi ad altre associazioni, ma non ha nemmeno trovato una sede alternativa. «La giunta Pisapia ha i numeri per fare, ma si dimentica delle periferie e del riscatto sociale dei quartieri popolari» conclude Silvia Davite.

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