Il proiettore del Civico Planetario intitolato a Ulrico Hoepli risale al 1968, «una delle poche macchine ancora esistenti al mondo di questo modello». Ma, per dirla con i toni rispettosi usati dal Conservatore del Planetario Fabio Peri, nella «Relazione tecnico-illustrativa» inviata al Comune che è proprietario dello spazio museale realizzato nel 1930 all'interno dei Giardini di Porta Venezia, «dopo cinquant'anni di contino utilizzo comincia a manifestare qualche problema di obsolescenza. Soprattutto la consolle di comando, realizzata quando l'elettronica muoveva i primi passi, necessita di una completa revisione in quanto il rischio di un guasto è elevatissimo, per naturale deterioramento dei materiali». Un guasto che «provocherebbe l'interruzione delle attività dell'Istituto e disagio per il pubblico». Il Planetario è visitato da circa 130mila persone all'anno.
Dal 2003, fin dai tempi del sindaco Gabriele Albertini quindi, era stato ipotizzato di sostituire l'intero proiettore, ma il Conservatore ricorda nella relazione che «i costi ingenti del progetto completo, una decina di milioni di euro, non ne hanno consentito la realizzazione». Ora però, per evitare blackout occorre che «almeno la parte più obsoleta, la consolle, sia oggetto di una manutenzione straordinaria». Le apparecchiature elettriche interne addirittura non esistono più in commercio, una riparazione da parte dei tecnici interni è impossibile, occorre sostituire tutte le componenti interne mantenendo però la struttura esterna originale, visto che proprio la sua storicità è uno dei valori del Planetario civico, e economicamente vale alcuni milioni di euro. La giunta ha approvato il restyling, che costerà intorno ai 165mila euro. Ma anche qui, dato che non esistono delle convenzioni Consip (le gare per le pubbliche amministrazioni) che riguardino i servizi di manutenzione dei planetari, e il modello milanese - uno Zeiss IV - è praticamente l'unico al mondo di tali dimensioni, è stata condotta un'indagine capillare nel mondo per vedere come le diverse realtà avessero risolto problemi di manutenzione in modelli simili anche se non identici, e a quali ditte si fossero affidati. Nonostante solleciti, non hanno mai risposto alle lettere del Comune i planetari di Bangkok, Johannesburg, Santiago, Riyad e Guayaquil (in Ecuador), altri cinque istituti (tra cui Caracas e Norimberga) usano personale interno ma segnalano grossi problemi con i pezzi di ricambio e altri 5 (Berlino, Atlanta, Winnipeg in Canada, Pamplona e Washington) si rivolgono a Zeiss.
E alla richiesta di manifestazione di interesse effettuata per maggior trasparenza dal Comune, ha risposto solo Zeiss. I lavori straordinari saranno eseguiti dal prossim primo luglio al 31 agosto, durante il periodo di chiusura estiva del Planetario.
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