Bus, sconti per i pendolari. Risparmi da 58 a 157 euro per i pendolari dell'hinterland

Dal 2019 abbonamenti più leggeri con il nuovo sistema tariffario

Bus, sconti per i pendolari. Risparmi da 58 a 157 euro per i pendolari dell'hinterland

A Milano scatterà una stangata da 50 milioni di euro, «merito» soprattutto dell'aumento del biglietto singolo da 1,5 a 2 euro mentre l'abbonamento annuale resterà bloccato a 330 euro e si potrà pagare a rate. Ma il nuovo sistema tariffario unico per i trasporti pubblici che scatterà dal 2019 nel bacino della città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia garantirà forti risparmi chi arriva da fuori. «Sarà più conveniente abbonarsi» afferma l'assessore Granelli. Chi viaggia con l'annuale da Cormano o Assago ad esempio spende ora 498 euro e ne pagherà 440 euro, 58 in meno. Chi abita a Paderno o Cernusco spenderà 157 euro in meno.

Forza Italia ha già annunciato una raccolta firme per bloccare la stangata Atm che scatterà a partire dal primo marzo o primo aprile 2019 in città. Si va dall'aumento del ticket singolo da 1,5 a 2 euro (+33,3%) al giornaliero da 4,5 a 7 euro (+55,6%), il settimanale da 11,3 a 17 euro (+50,5%), il carnet da dieci corse da 13,8 a 18 euro (+30,4%). Il sindaco ha ottenuto giorni fa il via libera della maggioranza alla manovra, entro novembre il piano approderà in aula. Congelato l'annuale da 330 euro che si potrà pagare anche a rate da 27,5 euro al mese. L'assessore alla Mobilità Marco Granelli ribadisce che sarà più conveniente abbonarsi, «per i milanesi e per chi abita fuori». E per i pendolari dall'hinterland e dai Comuni di seconda fascia in effetti dal 2019 potrebbe essere conveniente rinunciare all'auto e passare al trasporto pubblico, sono previsti risparmi fino a 157 euro rispetto ai costi attuali. Il piano Atm rientra infatti nella più ampia riforma dell'attuale Sitam, il sistema tariffario che regola il trasporto pubblico locale in Città metropolitana di Milano e in provincia di Monza e Brianza. Non ci saranno più biglietti diversi ma un solo titolo di viaggio per tutti i mezzi utilizzati e un calcolo delle tariffe organizzato - come in altre grandi città internazionali - con un sistema a corone concentriche basate su Milano, Pavia e Lodi e basato sul principio che si paga per l'uso. Ogni corona ha una distanza di 5 chilometri e ogni Comune appartiene a una corona. Milano è composta da due corone, la terza è costituita dai Comuni di prima fascia. Nell'area «grande Milano», costituita dalle prime tre corone (quindi fino ai Comuni di prima fascia) si viaggerà con lo stesso biglietto urbano da 2 euro. Il costo degli abbonamenti invece non sarà omogeneo, perchè Milano ad esempio ha già deciso di mantenere l'annuale bloccato e bisognerà attendere le decisioni dei sindaci dell'hinterland per i tratti extraconfine. Ma grazie ai nuovi criteri, validi per tutti, i pendolari pagheranno comunque meno l'annuale e il mensile rispetto ad ora. Granelli prova a fare qualche simulazione. «Chi oggi acquista un abbonamento al quartiere Comasina di Milano paga 330 euro, se invece abita un chilometro più a nord, a Cormano o a Novate, paga l'abbonamento 498 euro, 168 in più. Dal 2019 invece - spiega - lo pagherà solo 440 euro, 58 in meno». Un discorso che si può estendere a tutti i Comuni limitrofi: da Bresso a Corsico, Assago, Rozzano, Opera, Rho. «Chi invece abita a Paderno Dugnano o a Cernusco - continua - oggi paga l'annuale 685 euro, domani 528 euro (30% in meno), con un risparmio di 157 euro». Tra i Comuni di seconda fascia ci sono ad esempio Cusano, Cinisello, Pioltello, Monza.

E col nuovo sistema le stazioni della metropolitana Rho Fiera, Sesto Fs, Cologno Nord, Vimodrone, Assago e anche il nuovo capolinea di Rozzano si potranno raggiungere con il biglietto da 2 euro e l'annuale da 440 euro invece che da 498. «Con questa manovra - è l'auspicio dell'assessore - diminuiranno le auto dei city users e i quartieri di periferia saranno meno congestionati».

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