Il rombo del motor show tra Milano e l'autodromo. Con tanti saluti ai grillini

Dopo il trasloco dal Parco Valentino a Torino ecco la nuova edizione ampliata nel format

Il rombo del motor show tra Milano e l'autodromo. Con tanti saluti ai grillini

L'organizzatore Andrea Levy; i sindaci di Milano e Monza, Beppe Sala e Dario Allevi; il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana; il presidente di Aci, Angelo Sticchi Damiani; con Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, a fare gli onori di casa. Ha avuto infatti come sede il Pirelli Hangar Bicocca la presentazione di «Milano Monza Open Air Motor Show», che si svolgerà, appunto tra Milano e Monza, dal 18 al 21 giugno del prossimo anno. In pratica, il format dell'ex Parco Valentino di Torino, adattato e ampliato (spazio anche alla nautica) che la giunta pentastellata della Mole si è lasciato sfuggire a causa di beghe ideologiche interne.

Sarà comunque interessante vedere, avvicinandosi la data dell'evento, cosa si inventerà la componente oltranzista di Palazzo Marino (il verde Carlo Monguzzi e l'assessore a Mobilità e Ambiente, Marco Granelli).

Ingoieranno il boccone amaro di vedere Milano «invasa» non solo dalle auto a loro amiche, cioè quelle fruscianti dotate di motore elettrico? Una domanda, in proposito, l'avremmo rivolta al sindaco Sala; peccato, però, che abbia lasciato l'Hangar Bicocca prima ancora che iniziasse la conferenza stampa (una brutta abitudine queste «toccata e fuga» per altri impegni).

È dunque partita ufficialmente la nuova avventura di Levy, la cui formula del Salone dell'auto «open» e «tra le gente» è risultata vincente, tanto da essere ripresa anche all'estero (Detroit 2020).

Gli organizzatori si aspettano oltre 500mila visitatori, mentre per sapere il numero esatto delle aziende partecipanti bisognerà attendere ancora un po'. «Daremo un grande spazio alle auto elettriche - il messaggio di Levy - ma è nostra volontà trattare tutte le motorizzazioni alla stessa maniera», riferendosi alle ultime novità Euro 6 delle vetture a benzina e diesel. «Sarà un Salone democratico - ha aggiunto - con stand uguali e un limite di budget per tutte le Case produttrici. Ma anche e soprattutto un Salone dinamico, a partire dalla Milano President Parade del 17 giugno, dove (sulla falsariga di quanto è avvenuto nelle edizioni torinesi) i numeri uno dei più grandi brand automobilistici si metteranno alla guida di anteprime mondiali e italiane per sfilare lungo le vie del centro del capoluogo lombardo, dal Castello Sforzesco al Duomo, dove resteranno esposte fino a tarda serata» (e pensare che la visione di Monguzzi è quella di una Milano car free, ma ancora una volta gli andrà male, con la «complicità» del sindaco Sala). Il format sarà ripreso dalla «Monza President Parade» il giorno successivo, il 18 giugno, sulla pista del Monza Eni Circuit, il vero cuore pulsante della manifestazione.

«Milano Monza Open Air Motor Show» permetterà anche di provare i diversi modelli: dall'area paddock del circuito, infatti, partiranno i test drive di tutte le motorizzazioni, incluse quelle elettriche, sviluppandosi su percorsi city, cross country, sulla pista di F1 e sulla vecchia parabolica. Un'intera area sarà anche riservata ai test di veicoli 4x4. Insieme alla possibilità di guidare, ci sarà una grande esposizione che spazierà dalle auto classiche alle moto, dagli yacht alle supercar, fino a hypercar e prototipi.

A Milano, in contemporanea, si svolgerà l'immancabile «Focus Auto Elettriche», un approfondimento sulla mobilità sostenibile aperto gratuitamente al pubblico, con la possibilità, anche in questo caso, di mettersi al volante di tutti i modelli elettrici e ibridi plug-in.

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