Nessuna retromarcia sul blocco al traffico dalle 10 alle 18 annunciato per domenica prossima. Il sindaco ieri ha firmato l'ordinanza e precisa che anche se le condizioni meteo dovessero abbassare i livelli delle polveri sottili nelle prossime ore, lo stop resterà confermato. Intanto, centra (finalmente) l'obiettivo. «Se c'è una cosa scientifica su cui non possiamo discutere - ammette Beppe Sala - è che le caldaie a gasolio sono fonte di inquinamento, per questo le dichiarerò fuorilegge dall'inverno 2023».
É rimasto «uno zoccolo duro di 1.500 condomini che non le cambiano, quindi è necessario intervenire con una regolamentazione e la proporrò in giunta e nel Piano Aria che andrà in consiglio, ci saranno 3 anni di tempo per intervenire e la misura riguarderà anche il pubblico, abbiamo alcune decine di impianti a gasolio e dovremo dare l'esempio». Convocherà nelle prossime settimane gli amministratori di condominio e precisa che ci saranno «misure di supporto, chiederò ancora al governo di modificare il sistema degli sgravi fiscali, vedremo se possiamo dare più incentivi noi, sentirò gli installatori e produttori ma è uno degli elementi fortemente inquinanti, senza isterismi e senza mettere nessuno in difficoltà perchè diamo 3 anni di tempo, ma vanno rottamati. Un'iniziativa ben più coraggiosa che fermare il traffico domenica». Certamente più utile, visto che anche Sala giorni fa ha ammesso che il blocco inciderà solo «un pochettino» sullo smog. E intanto causerà disagi a chi almeno nel weekend vorrebbe muoversi liberamente. Ripete che «non è una misura ideologica ma dipende dai dati dell'inquinamento». Causa in primis, per l'appunto, dai riscaldamenti. Nella premessa dell'ordinanza vengono citati i 27 giorni che il Pm10 off limits a gennaio, con una media di 74 microgrammi al metro cubo. Anche se ad oggi nemmeno Sala si azzarda a prevedere dei bis («vedremo, dipenderà dal tempo e dal Pm10»).
E dunque, i milanesi si rassegnino ad una domenica a piedi, anche se viene confermato un elenco di deroghe e un «cordone» di strade a circolazione libera (da via Harar a via Natta, Caprilli, piazzale dello Sport e altre) a partire dalle 12 in zona San Siro per consentire a chi arriva da fuori di raggiungere i posteggi vicino allo stadio per Milan-Verona. I divieti saranno validi su tutta la città, escluse autostrade e strade di accesso da fuori ai parcheggi di corrispondenza con le metropolitane (vedi Molino Dorino, Bisceglie e o Lampugnano). L'elenco completo di aree e deroghe è sul sito www.comune.milano.it. Potranno circolare (tra gli altri) veicoli elettrici, biciclette e dispositivi per la micromobilità elettrica, veicoli ibridi plug-in e ibridi range-extended circolanti solo in mobilità elettrica, mezzi di forze dell'ordine e soccorso, veicoli muniti di contrassegno per il trasporto disabili, usati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili e indifferibili per la cura di gravi malattie o per il trasporto di persone e animali sottoposti a terapie ed esami indispensabili o dimesse da Ospedali e case di cura in grado di esibire certificazione medica. Ancora: semaforo verde a car sharing, taxi di turno e Ncc, veicoli usati da persone che svolgono assistenza domiciliare a persone affette da grave patologia (con certificazione), lavoratori in turno prima delle 7 o in uscita dopo le 21, partecipanti a battesimi e matrimoni e sacre manifestazioni (sarà sufficiente esibire gli inviti) o funzioni funebri, veicoli in arrivo e partenza presso strutture ricettive o destinati o provenienti verso/da scali aerei, ferroviari e marittimi muniti di biglietto di viaggio.
Verranno rafforzati i mezzi mentre a sorvegliare sul blocco, con blocchetto delle multe alla mano, saranno circa 70 pattuglie dei vigili per turno. L'assessore regionale alla Sicurezza Marco Granelli chiede al Comune di «offrire ai cittadini i mezzi gratis».
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