Salvini: "Così non troveremo più sindaci"

Il vicepremier in piazza del Cannone: se firmi nella riga sbagliata finisci inquisito

Salvini: "Così non troveremo più sindaci"

Si stringono la mano in piazza del Cannone e il sindaco, sul palco del Villaggio Coldiretti quando arriva in platea il leader della Lega, accolto da applausi e dai complimenti di qualche signora, fa finta di arrendersi: «Salvini è anche bello? Allora la partita è definitivamente persa, meglio esserne consapevoli». Beppe Sala ha ringraziato (a distanza) Salvini che dimostrando ancora una volta abilità politica ha dettato la linea ai suoi un'ora dopo la sentenza con una dichiarazione che conferma la linea garantista della Lega anche quando una sentenza è sfavorevole all'avversario: «Non c'è nulla da festeggiare se viene condannato il sindaco della mia città e sono orgoglioso di come Sala ha gestito Expo» la dichiarazione a caldo venerdì. E ieri in piazza del Cannone ha ribadito e ampliato il concetto: «Non c'è niente da festeggiare perché avanti di questo passo non troveremo più neanche un cittadino italiano disponibile a fare il sindaco, il governatore, l'assessore, il consigliere o il ministro, perché se firmi la riga sbagliata sul modulo sbagliato sei automaticamente inquisito». Il vicepremier afferma: «I ladri veri devono finire in galera, questa è una sentenza che mi rammarica, ma non fatemene commentare altre sennò mi portano via nei prossimi quindici giorni». Al Villaggio Coldiretti sfilano i big della politica. Dopo il vicepremier M5S Luigi Di Maio e il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ieri oltre a Salvini e al ministro leghista Centinaio è arrivata nel pomeriggio la leader di Fdi Giorgia Meloni accompagnata dall'eurodeputato Carlo Fidanza. «Non ho nulla da dire perché la magistratura ha fatto il suo lavoro - risponde Meloni in merito alla condanna di Sala - . Non penso che questo genere di sentenza vada trasformato in elemento di lotta politica». Per la capogruppo di Forza Italia in Senato, Anna Maria Bernini, la condanna dell'ex commissario Expo «per un vizio di forma, con la riconosciuta attenuante di aver agito per motivi di particolare valore sociale, è un paradosso giuridico che dimostra quanto sia ormai diventato impossibile amministrare la cosa pubblica. La politica, che negli ultimi anni ha messo sempre più armi improprie in mano alla magistratura, avrebbe il dovere di aprire una profonda riflessione su questa deriva che indurrà tante persone capaci e oneste a stare alla larga dalla pubblica amministrazione».

Una posizione in linea con quella di Sala e Salvini. Bernini aggiunge che «ci sono mille fatti e altrettanti segnali che indicano come una seria riforma della giustizia sia ormai indifferibile, ma la Lega è legata mani e piedi alle resistenze grilline».

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