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San Paolo, cure a distanza Svolta per malati di cuore

Monitorati senza visita i pazienti con il pacemaker «Controlli più veloci e senza più liste di attesa»

Maria Sorbi

Aria di cambiamenti all'ospedale San Paolo. Innanzitutto per la struttura, uno dei colossi più grandi della città: dopo l'accorpamento con il San Carlo, sono previsti (non prima di qualche mese) i lavori di ristrutturazione per riorganizzare il blocco del pronto soccorso, delle sale operatorie, da riammodernare anche nelle apparecchiature, e dei reparti. L'investimento sarà di circa 38 milioni e a breve verrà messo a punto il progetto.

Altra novità riguarda il modo di curare i pazienti. A distanza. Nella nuova azienda socio sanitaria territoriale è partito un nuovo modello organizzativo che sfrutta la tecnologia del controllo a distanza per i pazienti portatori di pacemaker.

Il progetto, primo in tutto il territorio lombardo, ha previsto l'installazione di un totem (una sorta di teca interattiva) grazie al quale i pazienti portatori di pacemaker compatibile con il servizio potranno scaricare da soli i dati registrati dal dispositivo ed inviarli direttamente all'ambulatorio di cardiologia, dove saranno analizzati dal personale ospedaliero anche in assenza del paziente. L'obiettivo è quello di garantire a tutti i pazienti di poter accedere al controllo senza lunghe attese e riuscire, nel contempo, a gestire meglio le risorse ospedaliere. Per medici e infermieri significa un grosso risparmio di tempo: la lettura del controllo trasmesso con questa nuova tecnologia è infatti molto più rapida (circa due minuti contro i quindici del controllo tradizionale) e può essere fatta in qualunque momento, accedendo tramite computer al portale dedicato al controllo a distanza.

«Stiamo investendo in tecnologia accessibile a tutti commenta Stefano Carugo, primario del reparto di Cardiologia dell'ospedale e tra i principali sostenitori del progetto - che migliori il servizio per il paziente e porti ad una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse ospedaliere». Allo studio anche una miglior gestione degli ambulatori, frequentatissimi.

In particolar modo quelli più particolari: uno è il progetto Saga, dedicato alle baby mamme (aumentate del 30%) e finanziato con fondi regionali: punto di riferimento per le ragazzine che rimangono incinte prima di ave compito i 16 anni. Uno dedicato ai pazienti disabili. E un altro, fiore all'occhiello dell'ospedale e della zona, diventato punto di riferimento per le donne immigrate come centro d'ascolto.

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