Con l'Expo il rischio è che a forza di discuterne si dimentichino le straordinarie potenzialità di una produzione di Pil che in otto anni sarà di 25 miliardi di euro. E di questo, ha ricordato ieri il presidente della Camera di commercio Carlo Sangalli all'incontro Le regioni italiane per Expo, «quello che resterà nelle tasche di imprese, lavoratori e investitori saranno 10 miliardi e mezzo di euro e 200mila unità lavorative». Il che significa che l'evento del 2015 potrebbe aiutare l'Italia a uscire dalla crisi «rimettendo in moto l'economia e spingendoci fuori dalla spirale recessiva a cui da troppo siamo avviati». Importanti le prospettive per il turismo e per questo Sangalli ha invitato le Regioni a partecipare alla società creata con Expo e la Regione per gestire il sistema integrato turismo. «Una società che metterà insieme tutta l'offerta turistica, teatri, musei, ristorazione, alberghi e negozi per promuoverla presso i tour operator. E proprio questa potrebbe essere una delle eredità più belle dell'Expo per l'Italia, il Paese che nel turismo ha la sua miniera d'oro, ma purtroppo non del tutto esplorata».
Presenti i governatori con il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il presidente del Padiglione Italia Diana Bracco, quello della Lombardia Roberto Maroni e il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio che ha garantito l'impegno del governo a rivedere il Patto di stabilità sugli investimenti Expo. Un appuntamento, ha ricordato l'ad Giuseppe sala che con un programma fitto di eventi e offerte culturali si prepara ad accogliere 20 milioni di turisti e tenerli in Italia. Perché ogni notte in più, significherà 5 miliardi dil Pil.
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