«La libertà di scelta e la parità fra ospedali pubblici e privati non si toccano». Lo mette bene in chiaro la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini. E, a scanso di equivoci, lo fa alla vigilia della discussione in consiglio regionale della riforma sanitaria.
Sono questi i due cardini per cui Forza Italia si è battuta in commissione?
«Siamo riusciti a portare nel provvedimento due concetti che per noi sono basilari. Il testo proposto inizialmente dalla Lega era molto sbilanciato e metteva a rischio il diritto di scelta».
Il Pd annuncia battaglia in aula. Ma forse il vero «nemico» è in casa?
«Tra Forza Italia e la Lega ci sono stati momenti di grande criticità nella stesura del testo della riforma. Alcune volte ci siamo astenuti in commissione e abbiamo manifestato il nostro dissenso rispetto ad alcune posizioni della Lega».
Il presidente Maroni vuole unificare l'assessorato alla Sanità e quello alle Politiche sociali. A fine anno ci sarà un rimpasto in giunta?
«A noi il rimpasto non interessa, come credo anche ai cittadini lombardi. L'abbiamo ribadito più volte: l'assessorato unico non è priorità. Ma se proprio deve esserci, sia chiaro che spetta a Forza Italia. L'assessore Mantovani non si tocca».
Teme uno sgambetto della Lega?
«No. Nessuno ha interesse a destabilizzare la maggioranza. E poi, se la presidenza della Regione è in mano alla Lega, è giusto che l'assessorato alla Sanità sia di Forza Italia. Punto. In Liguria, a parti invertite, Fi ha la presidenza e la Lega ha la sanità».
Resta ancora il nodo dell'accorpamento degli ospedali. Ad esempio, Forza Italia vorrebbe il Buzzi assieme al Fatebenefratelli e non assieme al Sacco.
«Ci sarà da discutere parecchio su questo. Noi vogliamo un'integrazione funzionale dei servizi. Bisogna stare attenti a ridisegnare la mappa degli ospedali per non creare disagi ai cittadini».
Forza Italia punta a creare nuovi poli specialistici.
«Per noi è fondamentale puntare sull'eccellenza, in particolare nel settore ortopedico e in quello dedicato a mamma e bambino. La pediatria per noi è una priorità, assieme all'assistenza ai malati cronici e agli anziani, come testimonia il lavoro fatto dall'assessore Mantovani».
La nuova mappa degli ospedali non sarà facile da realizzare.
«Assolutamente no. Sarà molto complicato. Per questo non va trascurata la fase attuativa della riforma».
Ma ci sono i soldi per finanziarla?
«Ci devono essere. Non si risparmi su questo capitolo. Bisogna strutturare bene la fase di informazione e formazione degli operatori. Altrimenti rischiamo di veder giudicata negativamente la riforma e di non farne comprendere il senso».
Per i cittadini sarà più semplice curarsi?
«Sì. Saranno ancor più aiutati nella scelta di medici specialisti o nella fase del post ricovero. Li accompagneremo in ogni percorso, consapevoli che l'aspettativa di vita si allunga e che le malattie croniche sono in aumento. Vogliamo una sanità più facile e per tutti».
Quali intoppi ci possono essere nel debutto della riforma?
«Ci preoccupano le modalità e i tempi.
Bisogna anche prestare parecchia attenzione ai servizi del territorio e ai cittadini. Non dimentichiamoci che stiamo riformando un sistema che già funziona bene. Non dobbiamo rivoluzionarlo, ma aggiornarlo per i prossimi 20 anni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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