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Sarà una scheda-lenzuolo: 13 sindaci e ventotto liste

Otto simboli per Sala e 6 per lo sfidante di centrodestra In linea sui due candidati no vax: "Dialogo con tutti"

Sarà una scheda-lenzuolo: 13 sindaci e ventotto liste

Una scheda lenzuolo. Tredici candidati per la poltrona di Palazzo Marino e ventisette liste di sostegno. Con appena 334 firme necessarie per depositare le liste (sono state ridotte di un terzo causa Covid) l'assalto delle sigle da zero virgola, che sul palco dei confronti godranno dello stesso spazio e visibilità dei big, era quasi scontato. Ieri a mezzogiorno è scattato lo stop alla presentazione delle liste e sono state confermate le previsioni della vigilia, ci sono tredici aspiranti sindaci mentre le liste sono lievitate a ventotto. Otto quelle a sostegno di Beppe Sala, a Pd, lista civica e Milano Unita che erano schierate con lui nel 2016 si aggiungono i Riformisti, Volt, Milano Radicale, Milano in Salute e Europa Verde. Il candidato del centrodestra Luca Bernardo è sostenuto da sei liste, Lega, Forza Italia, Fdi, Milano Popolare, la lista civica e il Partito Liberale Europeo che è stato l'ultimo a presentarsi ieri all'Anagrafe di via Larga prima del gong finale. In campo Layla Pavone per il Movmento 5 Stelle, Giorgio Goggi sostenuto dai Socialisti di Milano e Milano Liberale, Mauro Festa per il Partito Gay, Bryant Biavaschi per la lista Milano inizia qui. A sinistra di Sala ben sei sfidanti, Bianca Tedone di Potere al Popolo, Natale Azzaretto per il Partito comunista dei lavoratori, Alessandro Pascale per il Partito Comunista di Marco Rizzo, Marco Muggiani per il Pci e Gabriele Mariani che è sostenuto da Milano in Comune (oggi il capogruppo è Basilio Rizzo ma dopo trentotto anni in consiglio ha deciso di non ricandidarsi) e da Civica Ambiente. Sono due infine i candidati No vax, il giornalista Gianluigi Paragone (che può contare su due liste, Milano Paragone sindaco e Grande Nord) e il medico chirurgo Teodosio De Bonis per il Movimento 3V che chiede libertà e verità sui vaccini e sul sito promuove le campagne «Io non mi vaccino perché» e «non sono una cavia».

«Sarà una bella sfida affollata - ammette Bernardo -, vuol dire che ci sono tante idee e programmi e spero ci confronteremo su quelli nelle zone, tra i cittadini». Anche con gli esponenti no vax. «Sono disposto ad incontrarli. Non voglio convincerli - precisa Bernardo che è medico pediatra -, sono sempre rispettoso ed è con il rispetto e la parola che vanno ascoltati e compresi. Poi loro decideranno cosa fare. Distinguiamo quei no vax che sono violenti, e la violenza non può essere tollerata mai, da quelli che magari per timore non hanno chiaro cos'è il vaccino».

Anche Beppe Sala dialogherà «senz'altro con i candidati no vax, sono la rappresentazione di una parte della società, bisogna dialogare con tutti» ma «certamente - puntualizza - sono fermo sulle mie posizioni. Fin dall'inizio mi sono battuto per la vaccinazione e sono a favore del green pass».

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