Screening Epatite C per individuare i 150mila positivi

I test saranno effettuati in automatico in occasione di ricoveri, pap test ed esami

Screening Epatite C per individuare i 150mila positivi

Via libera allo screening di massa per l'epatite C in Lombardia. Verrà firmata in questi giorni la delibera attuativa che dà seguito alala delibera sul programma di screening del 29 dicembre. L'epatite C è una patologia causata da un virus, l'HCV, che attacca il fegato e porta all'infiammazione. La maggior parte delle persone affette da epatite C non riscontrano alcun sintomo; in effetti, molte persone non si accorgono di essere malate fino a quando i danni al fegato non emergono, anni o addirittura decenni più tardi rispetto all'infezione. Il virus si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto, tipicamente attraverso lo scambio di siringhe o, meno facilmente, per trasmissione sessuale o parenterale (di madre in figlio). Il rischio maggiore connesso a questa patologia è la cronicizzazione con gravi conseguenze come insufficienza epatica, cirrosi e tumore del fegato.

«Preso atto che in Italia, la campagna di screening e trattamento dell'HCV dopo una forte accelerazione nel 2018 e 2019, ha subito l'impatto negativo dell'epidemia con notevole riduzione dei trattamenti nel 2020 diventa ora fondamentale» si legge nella delibera regionale. Ecco quindi che il Programma di screening HCV rientra in quanto previsto dal Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 e si sviluppa negli Istituti Penitenziari, nei Servizi per le Dipendenze (SerD) e nell'ambito di ricoveri ospedalieri ordinari, in occasione di prelievi per esami ematici e nel contesto dello screening per carcinoma della cervice uterina.

In pratica «le persone nate dal 1969 al 1989 potranno recarsi ad un punto prelievi per l'effettuazione del test senza necessità di ricetta» spiega Danilo Cereda responsabile della Prevenzione della Regione Lombardia.

Questo «considerato che l'importanza di iniziare precocemente la terapia onde poter fermare la patologia prima che possa determinare conseguenze irreversibili; che lo screening degli anticorpi del virus HCV è lo strumento essenziale per individuare le infezioni da epatite C ancora asintomatiche e misconosciute facendo emergere il sommerso al fine di interrompere la trasmissione del virus con l'obiettivo di arrivare all'eliminazione del virus entro il 2030.

Lo scorso febbraio il Governo ha accolto l'ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di ampliare la fascia d'età della popolazione generale da sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989.

«È importantissimo far ripartire subito le attività di prevenzione perché si tratta di una malattia con una forte presenza di sommerso e che nella nostra Regione si stima interessi circa 150mila persone. - ha sottolineato la vicepresidente ed assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Nel corso dei mesi scorsi, Regione si è impegnata a definire tutti gli aspetti logistici e organizzativi al fine di delineare in maniera dettagliata le fasi operative della campagna di screening, che prenderanno avvio concreto nelle prossime settimane».

Nel 2021 sono stati avviati diversi progetti pilota che hanno permesso di individuare alcuni casi di positività al virus , tuttavia, la prevalenza di casi registrata in questi

progetti è risultata piuttosto scarsa tanto che la Regione ha preso in considerazione la possibilità di poter estendere la fascia d'età della popolazione generale da sottoporre a screening anche ai nati dal 1949 al 1968.

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