«Sfilata» in città, poi scatta la Milano-Sanremo

«Sfilata» in città, poi scatta la Milano-Sanremo

Prendete nota, domani si corre la Sanremo numero 106. È la prima grande classica della stagione ed è la corsa più lunga del mondo con i suoi 293 chilometri. Un albo d'oro importante. Una gara in cui l'affermazione conta, a guardare dal prestigio di tutti coloro che l'hanno vinta in un passato lontano o più recente. La punzonatura, a Milano, questo pomeriggio a partire dalle 14.30 presso la scuola nazionale di cinema (ex Manifattura Tabacchi), in viale Fulvio Testi 121. Domani il ritrovo di partenza è fissato in piazza Sempione-Arco della Pace dalle 8.10 alle 9.45. Incolonnamento e sfilata cittadina dei corridori prima del via ufficiale che sarà dato da via della Chiesa Rossa alle 10.10.

Prendente nota anche di un nome e di un cognome nuovo al grande pubblico: Giacomo Nizzolo, 26 anni compiuti lo scorso mese di gennaio, un diploma da perito elettrotecnico in un cassetto, dove ha stipato anche tanti sogni da realizzare da corridore professionista. Giacomo è uno dei pochi corridori nati in città (come Luca Paolini, ndr ) e residente da anni in Brianza.

Domani correrà per la seconda volta in carriera la Milano-Sanremo, ma per dirla con le sue parole «so solo come si esce da Milano, perché due anni fa, sotto la neve, la mia avventura è terminata ad Ovada, con un inizio di congelamento».

Giovedì scorso ha corso e vinto a Stresa il Gp Nobili, domani sogna Sanremo.

«Nel senso che ci voglio arrivare, mi piacerebbe assaporare il gusto e il sapore di una corsa che non ha eguali al mondo – spiega il giovane compagno di squadra di Fabian Cancellara, capitano dell'americana Trek -. Non sono tipo abituato a fare proclami o promesse. So che con il brutto tempo dovrò fare molta fatica, spero solo che si tratti di pioggia, perché altrimenti saranno dolori per tutti. Domani voglio arrivare fino in fondo nel migliore dei modi per capire se in una corsa monumento come la Sanremo io posso ambire a qualcosa in futuro. Voglio raccogliere dati e sensazioni per conoscere meglio me stesso e la corsa».

Chi, in questo inizio di stagione, hai visto bene in chiave Sanremo?

«Io non ho corso la Tirreno, ma la Parigi-Nizza. Alla “corsa verso il sole” mi hanno fatto un'ottima impressione Michael Metthews, Davide Cimolai, Alexandr Kristoff vincitore dello scorso anno in Rivera e Tony Gallopin. Ben Swift non ha fatto grandissime cose ma l'ho visto pedalare molto bene e facile in salita».

Domani voi della Trek sarete tutti per Fabian Cancellara?

«È logico che sia così, Fabian è un fuoriclasse, una garanzia. Sta molto bene e questa corsa la ama profondamente. L'ha vinta nel 2008 e nelle ultime quattro edizioni ha raccolto tre secondi posti e un terzo. Fabian è una garanzia, lui in certe corse c'è sempre ed è logico lavorare per lui. Io spero di essere lì a dargli una mano. Per imparare anche come si fa».

Come è nata la tua passione per la bicicletta?

«Da piccolo gareggiavo con le minimoto, ma i miei genitori avevano notato che passavo più ore in sella alla bici che

alla moto così al mio settimo compleanno mi hanno regalato l'iscrizione al Velo Club Sovico, la squadra del paese. Adesso vado solo in bici, ma in certi momenti, soprattutto quando c'è pioggia e gelo, rimpiango la moto».

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