Serena Coppetti a pagina 4
«La luce é la nostra alleata più preziosa nella battaglia per la sicurezza». Così la pensava l'ex sindaco Letizia Moratti, che sul piano di illuminazione della città ha investito durante il vecchio mandato una media di 13,5 milioni all'anno. Tra il 1998 e il 2010 - dunque prendendo in considerazione anche l'amministrazione Albertini - sono stati spesi 162 milioni per creare punti luce. L'equazione buio uguale rischio era ben presente a tutti. Ma luci nuove vuol dire anche risparmio. Dal 2011 invece gli investimenti hanno niziato a scarseggiare, fino al tracollo del 2013. La giunta Pisapia ha investito sul piano luce circa 2 milioni e mezzo nel 2012, quest'anno é stato speso solo un milione e mezzo per la manutenzione dei vecchi impianti, la sostituzione di cabine e pali. Con l'assestamento di Bilancio potrebbe aggiungersi qualche stanziamento ma ormai è dicembre e prima che possano partire le opere si arriverà alla metà del 2014. Se va bene.
Tra le zone che avrebbero piú bisogno di archiviare impianti obsoleti ci sono l'area tra compresa via Torino e piazza Cordusio (da via Spadari a Santa Maria Segreta), Porta Romana (da corso Plebisciti a via Compagnoni, via Turroni, via Piolti De Bianchi, la Comasina e l'area di via Lambrate e Leoncavallo. C'è un problema in più. I mancati interventi del Comune bloccano anche 28 milioni di fondi promessi da A2a per illuminare a led i quartieri. Luci più efficienti e meno costose. «Ma senza pali e cabine adeguati il piano è bloccato - sottolinea il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale -. Invece di spendere fondi per iniziative spot, al giunta torni a considerare l'illuminazione una priorità. Forse si è dimenticata che le luci contribuiscono anche alla sicurezza del quartiere».
Ci mancava la rabbia degli egiziani fedeli al deposto presidente Morsi a far fallire la domenica dei regali natalizi.
In centinaia hanno protestato in Cadorna bloccando un traffico sì caotico ma dovuto solo alla curiosità e alla voglia di fare due passi in Centro malgrado la pioggia. Dal fronte degli affari infatti si alza un grido di dolore: le spese nei negozi sono in calo di circa il 30 per cento rispetto all'anno scorso. E c'è già chi pensa a licenziare.Chiara Campo
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